Home Viaggi Le scimmie, un mondo non tanto diverso dal nostro. Trentaquattresimo capitolo

Le scimmie, un mondo non tanto diverso dal nostro. Trentaquattresimo capitolo

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Giorgia e una scimmia
Un’altra settimana è passata e io mi ritrovo sempre qui a raccontarvi qualcosa di me e di quello che vivo. Oggi siamo stati a visitare la foresta delle scimmie, un posto molto turistico e conosciuto

Una tappa obbligata se venite qui a Ubud.
Pensate che con soli con soli 50 000, ovvero circa 5 euro a persona siamo entrati a fare il giro, abbiamo avuto la possibilità di vedere questo mondo incantevole, pieno di questi piccoli/grandi esserini tanto curiosi quanto furbi e curiosi.

Le scimmie sono vispe, intelligenti e per questo vi raccomando di stare attenti ai vostri oggetti personali, sacchetti di plastica ai quali sono attratte e cibo di tutte le varietà.

Perché in men che non si dica ve le ritrovereste di fianco a voi con l’intento di rubare quello che a loro interessa e vi assicuro che la maggior parte delle volte ce la fanno senza troppi problemi.


Quindi vi raccomando vivamente di fare attenzione e di non portare con voi cose di valore o cose a cui tenete particolarmente, proprio per evitare alcun tipo di rischio.
Il giro è stato bellissimo, la durata è di circa 1.30h e in questo arco di tempo avrete la possibilità di vedere le scimmie praticamente a un passo da voi.
Ho vissuto un’esperienza incredibile e mi sono divertita un sacco.

Non solo a scrutarle da vicino, ma persino riuscendo a fare foto buffissime e molto molto particolari.

Non pensiate però, che siano pet da coccolare e toccare perché non è così.
Anzi, non provate i nemmeno se non volete rischiare di essere attaccati.

Sono pur sempre degli spiriti liberi e come tale non amano essere accarezzati.

Il giro è in una vera e propria foresta, all’interno di Ubud, dove loro vivono regolarmente controllate e gestite dalle persone del posto.
Un’altra cosa che ho trovato pazzesca è che le scimmie non sono rinchiuse in questo habitat, infatti molte volte capitava di trovarle fra le strade della stessa città, che gironzolano libere e tranquille fra le strade, tetti di abitazioni e/o negozi.

Ragazzi davvero, se decideste di andare in Indonesia e più precisamente a Bali, non fatevi mancare questa avventura perché è unica.

Al termine del giro abbiamo deciso di andare a Goa Gojah. 

Gajah risale all’undicesimo secolo, costruito come luogo spirituale per la meditazione. Prima del suo ingresso abbiamo ritrovato vari negozi di arte, souvenir e chioschi di ristoro presso i quali potreste decidere di farci un giro.
Come vi ho già detto in precedenza , vi raccomando di stare attenti e di contrattare sempre il prezzo cercando di non sentirvi in colpa perché lì funziona così.

Narrando un po’ di storia, il tempio è stato costruito intorno al IX secolo ed utilizzato come santuario. Venne riscoperto nel 1923 da archeologi olandesi ma le vasche per i bagni sacri vennero scoperte solo nel 1950.
Le origini della caverna sono incerte, una leggenda del folklore locale narra che esso sia stato creato con i suoi artigli dal gigante mitologico di nome Kebo Iwa, uno degli undici ministri del sovrano Beda-Hulu, leggendario sovrano del regno di Bali abbiamo ritrovato La famosa caverna dell’elefante scoperta nel 1923 e la piscina, scavata nel 1954, presenta cinque delle presunte sette statue raffiguranti angeli indù.

Un posto sacro ed interessante da visitare.

Essendo appunto un luogo di culto è richiesto un abbigliamento adeguato (parei in prestito presso l’ingresso del sito, consigliata anche una torcia).
Personalmente mi è piaciuto in maniera relativa, esperienza interessante ma che non ripeterei. Ovviamente parlando è prettamente un opinione soggettiva.

Detto ciò non vi sto consigliando di non andare, anzi.

Ad ogni modo ora devo proprio scappare, mi dispiace lasciarvi così ma non ho altra scelta.

Ubud e le sue innumerevoli bellezze.