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Dalla carriera in teatro al successo di “Un posto al sole” scopriamo i talenti di Paolo Romano

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Paolo Romano, un artista completo, appartiene di nascita, di vita e di origini a diverse regioni italiane che gli hanno lasciato la poliedricità e lo charme che lo caratterizzano.

Aggiungiamo le sue passioni per il tango in primis, ma anche la lettura, il buon vino e lo sport ed ecco che diventa ancora più affascinante. La formazione al C.T.A.  e successivamente alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano lo rendono un attore completo. La carriera inizia a teatro con i classici da Čechov a Shakespeare fino ad arrivare a Giancarlo Sepe. Anche nel cinema si fa strada, ricordiamolo in “Cuore sacro”, regia di Ferzan Özpetek , ma è con la popolarità data dalla televisione che è diventato più conosciuto al grande pubblico.

Lo abbiamo incontrato nel quartiere dove vive, a Montesacro, arriva all’appuntamento nel locale da lui scelto, portando una ventata di freschezza. Gli occhi blu catturano subito l’attenzione di chi gli sta attorno. Parla di sé con passione, la stessa che mette nelle cose che fa e che arriva ancora più dirompente a teatro.

Paolo negli ultimi anni il tuo volto è stato collegato al personaggio di Nicotera di “Un posto al Sole” la soap opera italiana, come ha condizionato i tuoi lavori in altri ambiti quali cinema e teatro?

Eeeh.. bella domanda. Diciamo che dal punto di vista personale il ruolo di Nicotera a “Un posto al Sole” mi ha regalato tante soddisfazioni. Sicuramente mi ha dato tanta notorietà e sono stato chiamato per letture, eventi, convention ecc. ecc… ma dal punto di vista professionale credo di poter dire che è stato leggermente penalizzante. Certi registi o certi produttori storcono il naso di fronte a prodotti come “Un posto al sole”. Mai dire mai comunque, abbiamo alcuni esempi di colleghi lanciati dalla soap che poi hanno fatto una bella carriera. (in realtà pochi, ma ci sono!)

La tua formazione proviene dalla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano ed è proprio con il teatro che hai iniziato,  la svolta televisiva è piuttosto recente, ti manca, a parte la parentesi al Teatro Stabile del Giallo?

Certo che mi manca… mi manca il rito delle prove, del camerino, l’emozione della prima. Mi manca anche dover uscire la sera alle 19.30 per andare a lavorare, mentre tutti rientrano a casa. Ma il teatro Stabile del Giallo è in pausa. Si sta ristrutturando e presto arriverà in una nuova sede e con tanti nuovi progetti!

Tu invece, quali progetti hai in cantiere?

Sto facendo la riduzione di un romanzo da cui vorrei trarre un monologo. È un lavoro nuovo per me e devo dire che stare ore ore davanti al PC è molto stancante, dopo un po’ do i numeri, anche se mi piace molto. Poi girerò ancora qualche scena di “Un posto al sole” e “Maggie & Bianca“, una serie in onda su Rai Gulp che va fortissimo tra i ragazzi !

Tornando alla soap “Un posto al sole” com’è lavorare tanti anni sempre a fianco della stessa partner (Ilenia Lazzarin), diventa una persona di “famiglia”?

Ma guarda… lo sai che sì. Non mi era mai successo di lavorare così tanti anni con la stessa collega e per di più nel ruolo di marito e moglie. Se va avanti così faremo come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Siamo così abituati a stare spalla a spalla che a volte lo stiamo anche quando non giriamo, salvo poi riprenderci e ricomporci. Ci riflettevo l’altro giorno,  per me tenere la sua mano tra le mie è diventato un gesto completamente naturale. Ed infatti gli attori vanno tutti in analisi ( ride..ahahaha)

Hai abbandonato le esperienze come regista?

Momentaneamente. Ci vuole una grandissima forza per portarsi un progetto tutto sulle proprie spalle. E negli ultimi anni (ringraziando il cielo) ho lavorato molto. Ma ho dei sogni nel cassetto che mi piacerebbe girare.

Tra i personaggi che ha interpretato, quale in particolare ti è rimasto nel cuore e perché?

Oddio… teatro? Televisione? Diciamo che i personaggi di teatro sono sempre  più sfaccettati e complicati, in televisione si va un po’ per grandi sistemi. Il buono il cattivo ecc…. diciamo che sono  molto legato a Stu Sheppard in “In linea con l’assassino”. Mi sono divertito molto a farlo e credo che mi abbia lasciato dentro qualcosa.

Sei è un uomo affascinate, questo ti ha creato più problemi o vantaggi con la carriera, nel senso hai dovuto dimostrare di valere di più?

Grazie per il complimento. Mah… direi che in alcune situazioni e, soprattutto all’inizio, sì. In quanto di bell’aspetto pensano sempre che tu non sia un vero attore ma uno che ci prova. Poi con gli anni questa cosa va scemando. Devo dire che questa è una cosa tipicamente italiana. Basti pensare all’America, lì attori come Brad Pitt o Leonardo di Caprio hanno stra- dimostrato che il connubio bellezza e bravura esiste, eccome. In Italia si ragiona molto per stereotipi. Il bello, il brutto, il carattere, il napoletano, il siciliano, il romano… e infatti spesso e volentieri sono costretto a rinunciare a dei ruoli se no farei sempre  il medico, l’avvocato, o  solo il papà in giacca e cravatta. È difficile dire no ed è altrettanto difficile che mi chiedano di fare un pescatore siciliano o uno della banda della Magliana. Loro non lo sanno  ma sarei bravissimo in entrambi i ruoli! Scherzi a parte, è difficile cercare di fare qualcosa di diverso anche perché il “mercato” televisivo ti chiede sempre le stesse cose. Per questo credo che non mi stancherò mai di fare teatro. È l’unico posto dove posso ancora interpretare i ruoli più svariati.

Lo salutiamo, lui  prende la sua bici e vola via mentre noi, portando un po’ del suo fascino, aspettiamo di vederlo presto, magari a teatro.

 

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