Home Cultura/Spettacolo Orgosolo in Sardegna. Cultura e tradizioni in un museo a cielo aperto

Orgosolo in Sardegna. Cultura e tradizioni in un museo a cielo aperto

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Murale sulla Sardegna
La Sardegna non è solo mare cristallino e spiagge bianche, c’è anche un entroterra pieno di cultura e tradizioni. In provincia di Nuoro c’è un paesino, Orgosolo, in cui i muri esterni delle case, sgargianti di colori, sono considerati un museo a cielo aperto

Questo grazie ai murales realizzati che sono circa 150 e sono unici. I temi più ricorrenti sono quelli della protesta e della resistenza, insieme a tantissimi altri su tematiche attuali.

Il primo che si ricordi, risale al 1969 e rappresenta l’Italia, mancante della Sardegna, al posto della quale era rappresentato un punto interrogativo, a sottolineare l’indifferenza della classe politica nei confronti dell’isola.

Ciò poiché poco prima i pastori erano stati invitati ad abbandonare le terre in località Pratobello, per trasformarle in un poligono di tiro e di addestramento dell’esercito italiano.
La popolazione organizzò così una protesta pacifica, detta “Rivolta di Pratobello”, occupando l’area per giorni.
La rivolta diede i suoi frutti e la creazione della base militare venne sventata.

A questo primo murale, ne seguirono tantissimi altri, dalle connotazioni politiche e con temi legati alla difesa dei diritti, dando vita al fenomeno.

Murale di Orgosolo
Oltre al murale dedicato agli indiani Sioux, alla parità delle donne, all’ecologia e alla natura, c’è un militare che non vuole più andare alla guerra e c’è un De Andrè che canta.

Una citazione famosa di Bertold Brecht dice: “felice il popolo che non ha bisogno di eroi”,. E ancora, una poesia di Gianni Rodari e tante altri disegni corredati da una didascalia, spesso in dialetto orgolese.

“Felice il popolo che non ha bisogno di eroi” Brecht
Lo stile comune a tantissimi disegni è il cubismo, con vere e proprie citazioni come quella della Guernica di Picasso.

Insomma nel corso degli anni i murale sono diventati una forma di narrazione e di espressione artistica per raccontare e denunciare storie di vita sociale.
Ancor oggi chiunque può dare il suo contributo, basta avere il consenso del proprietario del muro da abbellire.

Un museo a cielo aperto insomma, da visitare in mezza giornata.

E, se volete, anche a bordo di un Ape calessino, che vi guiderà in un tour alla scoperta dei murale più belli.

“Ogliastra tutta da scoprire”.