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Obesità infantile: il decalogo della SIP per prevenirla e contrastarla

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In Italia, due bambini su dieci sono in sovrappeso e uno su dieci è obeso, la prevalenza è maggiore nel centro sud. Circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto

La malnutrizione per difetto è stata per anni la preoccupazione principale dei pediatri italiani, mentre attualmente il problema dell’eccesso di nutrizione sta assumendo proporzioni dilaganti.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sovrappeso e obesità sono definiti come condizioni di anormale o eccessivo accumulo di grasso corporeo che presenti un rischio per la salute con conseguente aumento della mortalità e della morbilità.

Nel soggetto adulto l‘indice più comunemente utilizzato per la valutazione del peso corporeo è il Body Mass Index (BMI) o Indice di Massa Corporea (IMC) che si ottiene dal peso (in kg) diviso per la statura (in metri) elevata al quadrato (kg/m²).

La crescita ponderale nel bambino viene calcolata facendo riferimento alle tabelle dei percentili, ovvero grafici che riuniscono i valori percentuali di peso e altezza dei bambini, distinti per sesso ed età.

La crescita è considerata nella norma più è vicina intorno al 50° percentile,  più si supera il valore medio più aumenta il rischio di obesità.(NCHS-Centro Nazionale di Statistiche per la Salute Statunitense). Dal 85° al 95° percentile il bambino viene definito sovrappeso mentre dal 95° percentile viene definito obeso.

Quali sono le cause?

L‘obesità infantile ha una genesi multifattoriale:  fattori biologici (per almeno un 30% genetici), psicologici e socio-ambientali ne sono la causa. In ogni caso, l‘eccesso ponderale è determinato da uno squilibrio fra assunzione calorica e spesa energetica a favore della prima. Si mangia di più di quello di cui si necessita e  la scarsa attività fisica non consente di utilizzare tutte le calorie introdotte.

Quali sono le conseguenze?

Conseguenze precoci sono rappresentate, più spesso, da problemi di tipo:

  • respiratorio (facile affaticabilità, russamento, apnea notturna);
  • articolare, dovute all’eccessivo carico meccanico a cui sono le sottoposte articolazioni (varismo/valgismo degli arti inferiori, dolori articolari, mobilità ridotta, piedi piatti);
  • digestivo dovuti ad abbuffate o a cibi di difficile digestione (dispepsia, meteorismo, reflusso gastro-esofageo);
  • psicologico: senso di disagio e vergogna, rifiuto del proprio aspetto fisico. I bambini sovrappeso diventano spesso oggetto di scherno da parte dei coetanei fino a subire veri e propri atti di bullismo. La scarsa autostima e l’ insicurezza portano il soggetto all’isolamento. Si esce meno di casa, si passa più tempo davanti alla televisione, instaurando un circolo vizioso che porta ad una iperalimentazione reattiva per trovare gratificazione e consolazione nel cibo.

Per ciò che concerne le conseguenze tardive, bisogna sottolineare che il bambino  in sovrappeso/obeso ha maggiore probabilità di diventare un adulto in sovrappeso/obeso  con conseguente maggiore predisposizione a determinate patologie, soprattutto di natura:

  • cardiocircolatoria (ipertensione arteriosa, coronaropatie, aterosclerosi),
  • muscoloscheletrica (artrosi precoce dovuta all’aumento delle sollecitazioni sulle articolazioni della colonna e degli arti inferiori),
  • metabolica (diabete mellito, dislipidemia, ecc), disturbi alimentari, fino all’aumento del rischio di sviluppare neoplasie del tratto gastroenterico.

Le conseguenze di tipo psicologico che possono, negli anni, trascinarsi ed amplificarsi.

Questi rischi possono essere  ridotti e contrastati con il controllo ottimale del peso, attraverso un corretto stile di vita e una dieta equilibrata.
Fondamentale è intervenire precocemente!
Come prevenire l’obesità infantile?

Le Società italiana di Pediatria- Società italiana Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica hanno messo a punto un Decalogo Anti-obesità che promuove semplici regole da seguire dal concepimento per l’intera vita.

La prevenzione dell’obesità comincia sin dalle prime fasi della vita.

I primi 1000 giorni di vita (gravidanza e primi due anni di vita) sono fondamentali per la salute futura.

Studi scientifici hanno dimostrato che ciò che accade in questo periodo può influenzare la predisposizione a varie malattie nelle età future.

Tra le regole principali che i genitori dovrebbero seguire nei primi due anni di vita per prevenire sovrappeso e obesità sono: l’allattamento al seno, lo svezzamento secondo le raccomandazioni nazionali, no a sale e a zuccheri aggiunti agli alimenti.

Negli anni successivi, le regole fondamentali per contrastare sovrappeso e obesità sono quelle valide a tutte le età della vita:
  • seguire un’alimentazione con apporto calorico adeguato alle esigenze dell’individuo. Prediligere la dieta mediterranea, con l’assunzione di 5 porzioni tra frutta, verdura e ortaggi, privilegiando le fonti vegetali di proteine.
  • trascorrere mediamente almeno 60 minuti al giorno in attività fisica moderata/intensa. Non intendendo con attività fisica necessariamente attività sportiva, ma avere uno stile di vita attivo (camminare a piedi, andare in bicicletta, giocare all’aperto, fare le scale ecc.). L’attività fisica oltre a prevenire il sovrappeso e obesità migliora il metabolismo a tutte le età.

La Società Italiana di Pediatria ha proposto la piramide dell’attività fisica e motoria. Alla base della piramide sono indicate le attività da svolgere quotidianamente, man mano che si sale verso i gradini più alti della piramide si incontrano le attività da svolgere con minore frequenza.

Il cardine del trattamento dell’obesità infantile è basato su un percorso di cambiamento nello stile di vita ottenuto dall’azione sinergica su più fronti. Il Pediatra di Libera scelta e la famiglia sono al primo livello di un sistema integrato che potrebbe richiedere la coalizione di più professionisti quali nutrizionisti, educatori, psicologi.