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“Come nutrire l’autostima” II parte

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Albert Einstein disse: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”.

Tutti abbiamo i nostri punti di forza e debolezza, riconoscerli, soprattutto nei momenti di dubbio, offrirà una prospettiva più realistica di noi stessi.

Abbiamo visto che ognuno nasce con un diverso mix di competenze che sono a diversi livelli di sviluppo e che una sana autostima corrisponde a un giudizio realistico e apprezzato di sé. Alcuni si destreggiano nel mondo – e nelle relazioni – alla ricerca di prove per convalidare il proprio valore, si sentono costantemente sotto processo e, a volte, si condannano a una vita di autocritica. C’è tuttavia una direzione che, se intrapresa, può aiutarci a nutrire l’autostima e a modificare i pensieri negativi che la alimentano. Va percorsa a piccoli passi ma con costanza.

“Non possiamo cambiare qualcosa se non riconosciamo che c’è qualcosa da cambiare!

Essere consapevole dei appartenenti limiti vi consentirà di prendere le distanze dai sentimenti negativi e a identificarvi meno con loro e, non appena vi ritroverete a ripercorrere la strada dell’autocritica, osservate delicatamente quello che sta succedendo, siate curiosi ma ricordate a voi stessi: “Questi sono pensieri, non fatti!“.

Tutti abbiamo una narrazione che racconta di noi e che forma le auto-percezioni sulle quali si basa la nostra immagine di sé. Se vogliamo cambiare questa storia, dobbiamo capire dove si è generata e da dove abbiamo ricevuto i messaggi che ci influenzano (sono grassa .. sono pigro). Verosimilmente durante l’infanzia sono parole che abbiamo sentito dire spesso, ma ancora di più lo abbiamo ripetuto dopo dentro di noi, così spesso che abbiamo iniziato a crederlo. “Questi pensieri sono appresi, il che significa che possono essere ignorati”.

Smettetela di confrontarvi con gli altri e praticate l’accettazione!

Solo perché qualcun altro sembra felice nei Social o anche di persona, non significa che lo sia veramente. I confronti conducono solo ad attribuzioni negative su di sé e i sentimenti di bassa autostima finiranno per influenzare negativamente la salute mentale.

Domandatevi se c’era una volta nella tua vita in cui avevi una migliore autostima, e che cosa stavi facendo in quella fase della vita. Se è difficile per voi identificare i vostri doni unici, chiedete a un amico di farlo, a volte è più facile per gli altri vedere il meglio in noi che per noi vederlo in noi stessi!

Molti studi hanno mostrato una correlazione tra l’esercizio fisico e l’alta autostima. L’esercizio fisico crea potere, sia nel corpo sia nella mente. Può anche rivelarsi utile abbandonare un’attività quotidiana dalla tua lista per fare qualcosa al solo scopo di rilassarsi o divertirsi, e vedere che effetto fa su di noi. Altre forme di auto-cura, come una buona alimentazione e adeguate ore di sonno hanno effetti positivi sull’auto-percezione.

 “Essere di utilità agli altri aiuta a toglierti dalla testa i pensieri negativi e innalza il valore personale”.

Aiutare qualcun altro ti rende meno concentrato sui tuoi problemi. Dare un riparo a un senza tetto, soccorrere un animale impaurito, sono gesti che danno valore non solo a chi lo riceve, ma soprattutto a se stessi.

C’è qualcuno nella tua vita che non hai perdonato? Tenersi dentro sentimenti di amarezza o di risentimento tiene bloccati in un ciclo di negatività. Il perdono di sé e degli altri migliora l’autostima perché ci collega con la nostra incondizionata natura amorevole e promuove l’accettazione nonostante i difetti. Riconoscere il valore interno e amare il proprio sé imperfetto fanno vivere serenamente con piacere e non con la paura del fallimento.

 Qualunque sia la strategia adottata occorre ricordare che l’autostima è un fiore che va annaffiato giorno per giorno. Il potere è dentro di noi, è nella cura che abbiamo di noi stessi, nelle capacità di volerci bene (Pasini W., 2001).

Dott.ssa Elena Albieri, riceve su appuntamento a Fregene e a Roma (tel. 320 9330549)

Autostima I parte.

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