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“Novecento” il capolavoro di Alessandro Baricco al Teatro degli Audaci fino al 15 aprile

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Flavio De Paola in un monologo di altissimo livello teatrale mette in scena il capolavoro di Baricco Novecento, diventato anche il successo cinematografico di Giuseppe Tornatore in “La leggenda del pianista sull’oceano”

Un monologo che è una grandissima prova d’attore per il narratore-protagonista. Messa in atto con una nuova tecnica “degli psico-suoni” sperimentata in questa pièce dal regista Pablo Maximo Taddei.

La scena non è solo una, sullo sfondo c’è un’altra scena che è quella dei ricordi. I sogni somigliano molto ai ricordi e per raccontare questo sogno occorre attingere spesso al bagaglio di ricordi rappresentati da rumori evocativi di ogni genere…rumori del vento, della porta che sbatte e soprattutto della musica: il jazz.

Il protagonista narra la storia di Novecento, raccontata attraverso i suoi ricordi, quelli di un trombettista che suona a bordo della nave Virginian. Novecento era un grande pianista jazz che suonava con lui e con una band musicale a bordo della nave Virginian. Trovato ancora in fasce dentro uno scatolone da un marinaio sulla nave, e da quella stessa nave, Novecento non scenderà mai, continuando a suonare il pianoforte con una tale maestria che vincerà la sfida anche contro il famosissimo pianista salito a bordo proprio per sfidarlo.

Flavio De Paola @Carla D’Aronzo
 
Cresciuto fino all’età di 34 anni, Novecento non vorrà scendere neanche quando la reale minaccia di farla esplodere e affondare a causa della guerra, logorante anche per il piroscafo, lo metterà di fronte alla sfida più grande: scendere o restare.

Decide di restare lì, nel luogo dove è cresciuto e dove ha sviluppato la sua arte, che è tutta la sua vita.

Incredibile immaginare un monologo a teatro di questo romanzo, quando la rappresentazione cinematografica è stata un tale successo corale. Eppure, Flavio De Paola tiene la scena benissimo, dà una grandissima prova di attore professionista perché tiene sempre tesa l’attenzione del pubblico. Riesce a creare un’atmosfera unica che riporta lo spettatore alla scena originale coadiuvata dai suoni onomatopeici che l’accompagnano.

Con il suo siciliano coinvolgente anima ogni singolo momento, ricorrendo all’aiuto dei suoni divenuti protagonisti magici dello spettacolo, poiché riescono a riprodurre scenari anche affollati e i meravigliosi concerti al piano del grandissimo Novecento.

Commovente, coinvolgente e sul finale anche straziante questo spettacolo è l’esaltazione del successo letterario di Baricco. Senza togliere né aggiungere nulla al romanzo, di cui diventa la naturale sublimazione.

Carla D’Aronzo