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“Molecole” il film di Andrea Segre presentato in pre-apertura alla 77a Mostra del Cinema di Venezia

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"Molecole" di Andrea Segre
Nelle sale da oggi 3 settembre il film- documentario di Andrea Segre presentato fuori concorso in cui il regista, romano, racconta il suo lockdown a Venezia, la città di suo padre

Tre mesi in cui grazie a questo documento si può esplorare una città diversa, vuota, come è stato per tutte le città italiane ma una situazione totalmente atipica e impressionate trattandosi di Venezia che è sempre stracolma di turisti al punto che diventa impossibile passare per i calli.

Un film diverso, nato come un bambino inaspettato quando si progetta di fare altro, e infatti il regista aveva in mente un altro lavoro le cui riprese dovevano cominciare lo scorso 22 febbraio e, a Venezia, si è trovato bloccato nella città, senza poter tornare a Roma e nel suo passato. Passato fatto di ricordi del padre che sceglie di condividere con il suo pubblico insieme ad una città vuota, alle testimonianze di alcuni veneziani ed il sottofondo musicale di Teho Teardo.

In questo film legato al suo passato, il regista inserisce anche pezzi dell’archivio personale di Ulderico, suo padre. Vediamo ricordi che si sovrappongono al presente, al vuoto e la calma surreale.

Andrea Segre

Il film “Molecole” è stato presentato fuori concorso come film di pre-apertura alla 77a Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia prodotto da ZaLab Film con Rai Cinema, in associazione con Vulcano e Istituto Luce Cinecittà e in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni distribuito da ZaLab in collaborazione con Lucky Red.

Un momento del film “Molecole” di Andrea Segre
Il regista ama ricordare la nascita del suo documento-film con questi pensieri da condividere con il sui pubblico:

Per fare un film bisogna pensarlo, scriverlo, organizzarlo, girarlo.

Per MOLECOLE non c’è stato nulla di tutto ciò.

Non mi sono nemmeno accorto di girarlo.

L’ho vissuto ed è uscito da solo, in un tempo e una dimensione che non potevo prevedere e che non ho saputo contenere.

MOLECOLE è sgorgato.

Come l’acqua.

In un vortice di vuoti e scomparse, di silenzi e paure, ma anche di epifanie e sorrisi.

Parole, volti, foto, incontri e memorie: non ho potuto controllare nulla di tutto ciò, ho solo avuto la sensazione che non potevo andarmene e lì sono rimasto.

In un tempo che si è annullato, in uno spazio che si è sospeso.

Come un miracolo contemporaneamente reale e surreale.

Un incontro con ciò che non potevo non incontrare, ma che non sapevo di star incontrando.

Come le molecole, la materia di cui tutti siamo fatti, ma che non possiamo vedere.

Io non sono veneziano.

Mio padre era veneziano, ed era un fisico-chimico.

Studiava i movimenti delle molecole, i piccoli elementi della materia che non vediamo ma che determinano l’evoluzione delle nostre vite.

Spesso in modo imprevedibile.

Come il virus che ha bloccato il mondo nell’inverno 2020 e che d’improvviso, mentre stavo girando per un altro progetto, mi ha consegnato ad una Venezia solitaria e magica, dove senza accorgermene ho potuto ricontrare mio padre e capire cosa questa sua città fragile e potente può insegnare. 

Andrea Segre