Home Benessere La misoginia: perché alcuni uomini odiano le donne?

La misoginia: perché alcuni uomini odiano le donne?

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uomo@pixabay
La misoginia è il termine che indica l’avversione e l’odio per le donne. Ancora tristemente diffusa tra alcuni uomini, vi sono forme di misoginia anche tra le donne che provano intolleranza verso il genere femminile

Questo odio si esprime in varie forme, non sempre evidenti.

Alcuni esempi di misoginia:
  • discriminazioni sessuali sul lavoro: la donna non è in grado di lavorare come l’uomo, deve guadagnare di meno, può essere oggetto di battute a sfondo sessuale, se rimane incinta è un disturbo per l’azienda,
  • mancanza di rispetto in famiglia: la figlia femmina deve aiutare in casa, non può uscire, non è abbastanza intelligente,
  • discriminazioni sociali e culturali: la percezione della donna come dipendente economicamente, fragile, incapace, sottomessa.
Perché alcuni uomini odiano così tanto le donne? 

L’immagine della donna ha subito molte evoluzioni, eppure permane l’idea del peccato associata al mondo femminile.

Nella simbologia religiosa, infatti, la donna viene spesso raffigurata come una tentatrice.

L’impostazione religiosa fa parte della nostra cultura e non si può negare che alcuni messaggi siano stati interiorizzati dal nostro inconscio. La donna peccatrice che rende l’uomo debole.

Da tali presupposti possiamo evincere che l’uomo che non ha superato questa percezione della donna come potenzialmente pericolosa, teme di perdere la sua potenza e il suo autocontrollo.

Pertanto tende a voler sottomettere ciò che teme di non poter controllare, una figura ingestibile, che può destabilizzare.

Il rischio di perdere la propria forza genera rabbia che si trasforma in denigrazione e violenza: se puoi crearmi un disagio, ti distruggo prima. 

L’uomo che rimane ancorato a questa visione antica della donna è decisamente una persona problematica che non riesce a godere di una sana relazione con l’altro sesso.

Il mancato superamento di una percezione così obsoleta e primitiva deriva certamente dalla cultura familiare.

In genere nelle famiglie di questa tipologia di uomo si ritrovano i seguenti elementi:

  • madre sottomessa come rappresentante del genere femminile
  • madre anaffettiva o ambigua che può aver generato timori o traumi
  • padre violento e/o misogino come modello da seguire

Una donna misogina invece può aver interiorizzato lei stessa la sensazione di essere una persona scomoda e inferiore. La conseguenza sarà l’identificazione con i suoi carnefici e proietterà la sua rabbia sulle altre donne. 

Rischi e conseguenze

Assistiamo ogni giorno a piccoli atti di misoginia da parte di uomini e donne. Il rischio è che questo tipo di cultura intralci la donna nella gestione lavorativa e intacchi la sua autostima bloccando il suo potenziale di autorealizzazione.

Altri rischi, ben più gravi, hanno a che fare con la legittimazione della violenza sulle donne.

A pagarne le conseguenze non è solo la donna vittima di forti pregiudizi o, in casi più estremi, di violenze e abusi, ma anche il misogino stesso.

Come sempre, infatti, il focus delle mie osservazioni ricade sulla qualità delle relazioni: che tipo di rapporti può avere una persona che prova odio per il genere femminile? Questa continua asimmetria basata sul potere non permetterà mai di instaurare legami genuini e rispettosi. 

“C’è la virilità e c’è la malattia virile con i suoi millenni di possesso, di vanità e di paura di perdere” 

(Romain Gary)

Simona Bianchini

Psicoterapeuta

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