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Memoria Festival: a Mirandola dal 7 al 10 giugno si viaggia sul filo della memoria

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Memoria Festival
La manifestazione organizzata dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore e sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura, che dal 7 al 10 giugno animerà le piazze, le vie, i portici, i giardini e i palazzi di Mirandola, invitando il pubblico a lasciarsi coinvolgere nelle tante diverse attività proposte
Fra incontri, tavole rotonde, concerti, spettacoli, proiezioni, laboratori, mostre e giochi, il viaggio prende il via oggi alle 16, nella Tenda della Memoria, con l’Inaugurazione del Memoria Festival: intervengono il Sindaco di Mirandola Maino Benatti e il Presidente del Consorzio per il Festival della Memoria Giuliano Albarani, seguiti dal saluto del Presidente del Centro per il libro e la lettura Romano Montroni.
In continuità con la prima edizione, torna la struttura dei cerchi tematici, ognuno dedicato a un aspetto, un’interpretazione, una suggestione scaturita dalla memoria.

Per raccontare ed estendere progressivamente il raggio d’azione delle conversazioni, il programma è articolato in 8 cerchi:

I. Pico e oltre;

II. Storia e memoria;

III. Mnemosyne;

IV. Memoria, scienza e medicina;

V. Dialoghi;

VI. Viva voce;

VII. Una lezione;

VIII. Territori.

A questi si affiancano 4 sezioni del programma dedicate a Cinema, televisione e memoria, La memoria in musica e teatro, Mostre, Giochi, laboratori e divertimenti di memoria.

Fra i numerosi ospiti attesi: Ramin Bahrami, Stefano Bartezzaghi, Federico Buffa, Massimo Cacciari, Gian Carlo Caselli, Mauro Corona, Ferruccio de Bortoli, Diego De Silva, Donatella Di Pietrantonio, Oscar Farinetti, Piero Fassino, Giovanni Maria Flick, Anna Galiena, Dori Ghezzi, Paolo Giordano, Luciana Littizzetto, Carlo Lucarelli, Sergio Luzzatto, Andrea Marcolongo, Alberto Melloni, Nicola Piovani, Giorgio Vallortigara, Milena Vukotic, Gustavo Zagrebelsky

Gli appuntamenti del primo giorno: incontri, spettacoli e proiezioni

Si comincia con due momenti di riflessione che uniscono attualità e storia: Gustavo Zagrebelsky illustra quali sono e come sono cambiate Le immagini della giustizia (17, Tenda della Memoria) e, alle 17.30 nel Cortile dellaMemoria, si discute di economia e ricerca della felicità con Bruno Cartosio che commenta il celebre discorso pronunciato da Robert Kennedy il 18 marzo 1968, “Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie”, letto da Fabrizio Falco. Alla stessa ora, nel Parco della Memoria, lo storico Alberto Melloni fa rivivere per il pubblico la figura complessa e affascinante di un prete fuori dagli schemi, In santità ostinata e contraria. Don Zeno e i “matti di Dio”, mentre alle 18.30 nella Tenda della Memoria l’appuntamento è con Carlo Lucarelli per un itinerario sul filo della suspense tra Memoria e noir e, ancora alle 18.30 ma nel Giardino di Pico, Walter Barberisguida alla riflessione su cosa sia e come affrontare La falsa testimonianza della Shoah. Si torna alla giurisprudenza insieme al magistrato Gian Carlo Caselli che, in dialogo con Gian Paolo Maini, si interroga sul delicato e necessario rapporto tra Memoria e verità.

La prima serata del Festival è ricca di suggestioni:

subito la tradizione artistica, con Franco Bacchelli, Marco Bertozzi, Maurizio Bonora e Giovanni Sassu che descrivono e commentano Lo studiolo di Giovan Francesco I Pico nel Castello di Mirandola e le perdute tavole di Cosmè Tura (21.30, Cortile della Memoria), per poi proseguire con un focus sull’attualità, veloce e sfuggente, che sembra non avere il tempo di ricordare nulla: ne discute il giornalista Francesco Merlo, a proposito della Memoria dell’informazione (21.30, Gazebo degli Archi). La memoria del gusto è invece al centro del dialogo tra Oscar Farinetti e Marino Niola (21.30, Tenda dellaMemoria), che ripercorrono la storia di alcuni sapori e il loro rapporto con la società e il costume, mentre il monologo dell’attore e formatore Enzo Valeri Peruta Paradiso buio. Cent’anni di passione dello spettatore cinematografico (21.30, Parco della Memoria) evoca altri ricordi, quelli della magia tipica dell’oscurità nelle sale dei cinema, fondamentale per immergersi nelle storie. L’intreccio di passione e destino è il cuore delle Memoriemusicali. Come Bach mi ha salvato la vita (22, Arena della Musica; con il sostegno di Bbraun): Ramin Bahrami, uno dei più talentuosi pianisti internazionali, dialoga al suo strumento insieme al critico Sandro Cappelletto, raccontando come l’amore per Bach lo abbia guidato lontano dalla guerra. Infine, per calare il sipario sulla prima giornata di Memoria Festival, appuntamento alle 23 al Parco della Memoria per la prima delle proiezioni in calendario: il film L’atalante di Jean Vigo (in collaborazione con la Cineteca di Bologna), una storia d’amore, fuga e ritorno, che scivola silenziosa su un battello, risalendo il fiume.

Giocare con la memoria

Fra i numerosi incontri del Festival, diverse attività sono dedicate ai più giovani: oggi alle 17 nello Spazio giochi di memoria in Piazza della Costituente, bambini e ragazzi possono dedicarsi alle Attività a tavolino, giochi da tavolo, narrazioni e ai Laboratori: Costruiamo i giochi di una volta (in collaborazione con Gulliver) oppure cimentarsi con i Giochi di giovani nel tempo: qui si allena la memoria! (in collaborazione con Asdam). E in serata alle 20.30 nella galleria La Fenice si lancia la sfida di Un esercizio di memoria: Galà degli scacchi (a cura dell’associazione dilettantistica scacchistica Giambattista Lolli di Cavezzo), mentre alle 21 nello Spazio giochi, racconti e laboratori, ecco il Memory Food. Il grande gioco della memoria sulla nostra tradizione alimentare (in collaborazione con Cir Food).

L’organizzazione del Memoria Festival si avvale della collaborazione di un comitato scientifico, presieduto dal direttore editoriale di Einaudi Ernesto Franco (letteratura) e composto da Lina Bolzoni (filosofia, arte dellamemoria), Gian Piero Brunetta (cinema), Sandro Cappelletto (musica, teatro e spettacolo), Francesco Dal Co (architettura, urbanistica), Alberto Melloni (storia, religione), Marino Niola (antropologia, tradizione enogastronomica) e Alberto Oliverio (medicina, biologia).

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