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“Marzemino rosso sangue”, di Walter Giacomazzi

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Foto: @Edizioni Forme Libere
Walter Giacomazzi fa il suo esordio nella letteratura con “Marzemino rosso sangue”. Un giallo ambientato a Rovereto e riguardante il mondo bancario ed economico. L’opera è stata pubblicata da Edizioni Forme Libere

L’autore, Walter Giacomazzi, fa il suo esordio con “Marzemino rosso sangue”. Giacomazzi vive a Rovereto, è laureato in Giurisprudenza è stato dirigente di banche e aziende private ed ora è un imprenditore.

TRAMA:

Cesare Pedrotti, vice capo di un’ importantissima banca del nord Italia, viene brutalmente ucciso nel suo lussuosissimo attico nel centro di Rovereto, in provincia di Trento. Ad intervenire sul luogo dell’omicidio è il commissario Elisabetta Pilati, cugina di Filippo Zanardi, consulente esperto di finanza ed ex dirigente di peso della banca. Il Sig.re Zanardi aveva da poco rassegnato le dimissioni a causa di intrighi e raggiri che doveva, obbligato dai suoi superiori, imporre ai suoi clienti. Ogni filiale doveva arrivare ad un’obiettivo e poco importava se per raggiungerlo bisognava ingannare aziende e privati.

Il commissario Pilati con l’aiuto del cugino Filippo, andando avanti con l’indagine, scopre che il Sig.re Pedrotti era un omosessuale che aveva intrapreso una relazione con un giovane travestito. Il giovane andava a trovare Pedrotti ogni mercoledì sera, ed è proprio su di lui che ricadono i primi sospetti. Dopo interrogatori e indagini più approfondite, il commissario e il cugino, scopriranno che il giovane travestito è solo la punta dell’iceberg. Verranno alla luce tutti i disegni criminali irrisolti.

“Marzemino rosso sangue” è un giallo ambientato per le vie e le piazze di Rovereto. Walter Giacomazzi, l’autore, essendo stato un dirigente di banche conosce bene i meccanismi di questo mondo e li riporta sapientemente in questo libro.

E’ un giallo brillante e dinamico, mai noioso. Si ha la voglia di leggerlo tutto d’un fiato per arrivare all’epilogo di questa complessa matassa.

“La scuola nel bosco di Gelsi”, di Pietro Ratto

 

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