Home Arte LOW FORM, un viaggio nell’immaginario tecnologico in mostra al MAXXI

LOW FORM, un viaggio nell’immaginario tecnologico in mostra al MAXXI

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Emilio Vavarella Do You Like Cyber?, 2017. Site specific sound installation with three robotic arms and parametric speakers. Variable dimensions. Courtesy: l'artista e GALLLERIAPIÙ
Dal 20 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019 al MAXXI la mostra LOW FORM. Imaginaries and Visions in the Age of Artificial Intelligence, con i venti lavori dei sedici artisti internazionali appartenenti alla Millennial Generation 

La mostra ipertecnologica nasce da un progetto di Bartolomeo Pietromarchi il direttore del MAXXI che dichiara:” Low Form è il titolo della mostra, significa una forma che si sta evolvendo e che ancora non conosciamo, dove l’artista perde talvolta il controllo dell’opera d’arte. Per noi questa è una nuova sfida. Questo percorso nasce in realtà con la mostra di Piero Gilardi, il padre della sperimentazione e si colloca tra l’arte e la tecnologia, verso una trasformazione ibrida tra l’uomo e la macchina”.

Interviene all’inaugurazione Giovanna Melandri che, facendo un parallelo tra l’inizio del secolo scorso, l’avvento della psicoanalisi e oggi, ci illustra come ci si avvicina ad un’altra coscienza che sarà anche l’argomento centrale di un symposium che si terrà prossimamente a Parigi. Il tema della coscienza verso un nuovo surrealismo e una nuova ricerca in continua evoluzione.

Gli artisti che espongono le loro opere in questo laboratorio verso il futuro sono: Zach Blas & Jemima Wyman, Carola Bonfili, Ian Cheng, Cécile B. Evans, Pakui Hardware, Jamian Juliano-Villani, Nathaniel Mellors & Erkka Nissinen, Trevor Paglen, Agnieszka Polska, Jon Rafman, Lorenzo Senni, Avery K Singer, Cheyney Thompson, Luca Trevisani, Anna Uddenberg, Emilio Vavarella.

Ian Cheng Emissary Sunsets The Self live simulation and story, infinite duration, sound, 2017. Courtesy of the artist, Pilar Corrias, Gladstone Gallery, Standard (Oslo)
Per approfondire i temi della mostra il MAXXI, con il supporto di Google Arts & Culture, sono stati organizzati tre incontri con artisti, esperti e studiosi internazionali.

Si comincia martedì 23 ottobre, alle 18.00, con l’incontro intitolato Ai limiti della realtà: Jon Rafman – le cui opere Poor Magic e SHADOWBANNED: Punctured Sky sono esposte in mostra – in dialogo con la critica e curatrice Valentina Tanni ripercorrerà alcune tappe fondamentali del suo percorso artistico.

Appuntamento successivo martedì 30 ottobre, dal titolo emblematico Intelligenza artificiale. Una sfida etica. Introdotti da Bartolomeo Pietromarchi, direttore MAXXI Arte e curatore della mostra, ne discuteranno padre Paolo Benanti, esperto di etica, bioetica ed etica della tecnologia, Francesco Spampinato, storico dell’arte contemporanea e Diego Ciulli di Google. Modera Federico Ferrazza, Direttore di Wired Italia.

Ultimo appuntamento giovedì 15 novembre, dal titolo Human Digital Transformation. Disegnare un progetto umano per il XXI secolo.

Cécile B. Evans
Test card VI, 2016
Custom acrylic stands, custom anodized server case, uv media print on acrylic, foam gauze, LED light wire, cables
143 x 66 x 20 cm – unique
Courtesy of the artist and Galerie Emanuel Layr, Vienna/Rome

LOW FORM. Imaginaries and Visions in the Age of Artificial Intelligence, sarà visibile al pubblico al MAXXI dal 20 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019.