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Un padre, una figlia. Lui farà di tutto per proteggerla in “Light of my life”

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Dopo essere stato presentato con grande successo alla 69ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino il film di Casey Affleck “Ligth of my life”  è stato protagonista nella sezione Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma dove ha riscosso un enorme successo

È un film bellissimo e inaspettato, dalla trama si pensa di vedere un film d’azione americano mentre invece è un’intima visione sul rapporto padre-figlia, sull’indipendenza e il distacco.

A fare da sfondo alla storia un un virus che ha sterminato buona parte della popolazione femminile. Rag (Anna Pniowsky) appena undicenne è una delle sopravvissute. Il padre (Casey Affleck) deve proteggerla e trovarle un posto sicuro dove vivere. Le ha fatto tagliare i capelli e vestire con abiti maschili per camuffarla il più possibile, anche se l’adolescente desidera esternare tutta la sua femminilità e ribellione. Entrambi sono costretti dalla lotta per la sopravvivenza ad estraniarsi dalla loro essere, unici sostegno l’uno per l’altra.

Obbligati ad una vita nomade si nascondono tra boschi e in case disabitate nella speranza di trovare un posto migliore. 

ll film comincia in una tenda, la loro casa, il loro rifugio che montano anche all’interno delle case vuote dove si trovano occasionalmente, unico ventre che può tenerli al caldo e al sicuro. Lui le racconta una fiaba della buonanotte, una variante dell’arca di Noè. Lei sembra molto più piccola dei suoi anni mentre ascolta e commenta decisa la trama. Anna Pniowsky rappresenta i giovani di oggi che insistono nel volere dei grandi cambiamenti sociali senza chiedere l’autorizzazione. Lei è l’unica protagonista. Lui non ha neanche un nome è il Padre il mezzo attraverso il quale Rag crescerà a poco a poco fino al doloroso “distacco”.

In conferenza stampa Casey Affleck ci ha raccontato della nascita del film 

“Tutti noi genitori pensiamo che il mondo sia un luogo pericoloso per i nostri figli e laddove ci troviamo davanti a dei pericoli contro i quali non siamo in grado di difenderli cerchiamo di dargli degli strumenti per proteggersi da soli. Ho creato nella storia una patologia minacciosa per le donne per cui il padre si è sentito ancora più minacciato”

“Ho iniziato a scrivere questa sceneggiatura quando già avevo i miei figli, erano piccoli e la storia all’inizio del film la raccontavo ai miei bambini e nipoti. Quando ho iniziato a scriverla quando il primo aveva 4 anni e l’ho finita che ne avevo  due uno di 12 e uno di 8. È stato un percorso di crescita anche per me”.

“Light on my life” scritto e diretto da Casey Affleck sarà nelle sale italiane il 21 novembre 2019 distribuito da Notorius Pictures.

Julia Roberts in “Ben in back”.