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Lazio-Genoa 1-2, sconfitti dai fantasmi del passato

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A volte ritornano, si dice, ma nel caso specifico stanno tornando abbastanza spesso. I fantasmi che si materializzano ogniqualvolta la Lazio affronta, vuoi una squadra allenata da Ballardini, vuoi il calciatore Goran Pandev

Quest’ultimo ex attaccante della Lazio, e con grandi numeri, cinque stagioni dal 2004-2005 al 2008-2009, 64 gol all’attivo, settimo nella classifica dei cannonieri laziali di tutti i tempi e primo tra gli stranieri, addirittura una doppietta rifilata al Real Madrid all’Olimpico in Champions League.
Poi la rottura con la società per morivi inerenti il rinnovo del contratto, viene messo fuori rosa e riesce a liberarsi a gennaio del 2010 vincendo la causa con la società ricorrendo al collegio arbitrale della Lega Calcio. Da quel giorno in poi ha il dente avvelenato con la Lazio e spesso trova il modo di andare in gol e di “vendicarsi”.

Paradossalmente il tecnico che, su diktat della società, lo aveva messo fuori rosa è proprio Davide Ballardini.

Suo attuale tecnico e allenatore della Lazio nella disastrosa stagione 2009-2010, pur cominciata benissimo con la vittoria in Supercoppa Italiana contro l’Inter di Mourinho e del triplete, poi il progressivo affanno in campionato e il susseguente esonero avvenuto in primavera.
Fatto sta che ogni volta che la Lazio affronta le squadre di Ballardini soffre la sua impostazione di gioco, fatto per lo più di catenaccio in difesa e contropiede quando possibile, ostruzionismo e gioco spigoloso, insomma, risulta difficile per una squadra tecnica giocarci contro.
Ed è proprio quello che è successo ieri sera.

La Lazio cerca di fare la partita come al solito e nel modo a lei più congeniale, cioè con fraseggi e triangolazioni strette per poi aprire con improvvisi cambi gioco per gli esterni sulle fasce.

Ma ieri Lukaku a sinistra e Marušić a destra sono stati puntualmente fermati dai rispettivi avversari. Per tutto il primo tempo il Genoa ha chiuso benissimo tutte le linee di passaggio, difendendosi in maniera determinata e ordinata.

La Lazio poco è riuscita a fare se non con un paio di colpi di testa di Parolo e un tiro a giro di Luis Alberto di poco fuori. Un contropiede del Genoa al 40’ con Pandev che serve Laxalt il cui tiro è parato da Strakosha. Si va al Riposo sullo 0-0.

Il secondo tempo inizia con la Lazio che sembra voler affondare i colpi e al 1’ Immobile conclude in area con pallone deviato, poi Leiva all’8’ ci prova dal limite, il pallone deviato sfiora il palo.

Al 10’ arriva invece il gol del Genoa, manco a dirlo con Pandev, che sfrutta il suggerimento di Galabinov in contropiede e segna. 0-1. Passano pochi minuti e al 14’ il pareggio della Lazio ad opera di Parolo che devia in rete un cross basso di Caceres. 1-1.
Inzaghi forse si rende conto che gli uomini che l’hanno portato fino al terzo posto in classifica cominciano ad essere col fiato corto e al 25’  inserisce Anderson e Nani al posto di Murgia e Marušić. Dal canto loro però, i due, subentrando sempre dalla panchina, pur essendo di livello internazionale, non riescono a trovare il ritmo e la continuità appropriati, per cui deludono sbattendo continuamente sul muro difensivo del Genoa.

Il quale Genoa si riporta in vantaggio al 35’ con Laxalt, ma il gol viene annullato dopo un consulto con il VAR per un fallo di mano.

Un tentativo di Immobile, servito in area da Nani, viene parato da Perin al 40’. L’incontro sembra avviarsi verso il risultato di 1-1, ma, durante il recupero, Laxalt riporta in vantaggio i suoi con un colpo di testa su cross di Hiljemark. 1-2 e partita finita.
Amaro in bocca per una sconfitta che per la prima volta arriva senza nessuna recriminazione da parte della Lazio, che deve invece pensare a qualche soluzione alternativa nel modulo di gioco, fin qui portato avanti benissimo dagli stessi giocatori, i quali però stanno manifestando alla distanza un calo di lucidità e condizione.

Valter Laurenti

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