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“L’Arminuta” il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio vincitore del premio Campiello 2017

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“L’Arminuta”di Donatella Di Pietrantonio, pubblicato da Einaudi nel 2017, si è da poco aggiudicato il Premio Campiello.

Romanzo appassionato, duro,  e cadenzato da una serie di avvenimenti narrati con la potenza della verità nuda e cruda, che tiene il lettore incollato fino all’ultima pagina .

L’autrice è nata e vive in Abruzzo, terra, completamente radicata nella sua anima. In tutti i suoi libri ne traspare la durezza e la forza dei sacrifici.

E’ dell’Abruzzo del secondo dopoguerra che lei racconta.Della fatica per sopravvivere, del pane strappato alla terra, delle asperità; ma, anche del coraggio e della fermezza dei sentimenti che la sua natura suscita.

Narra la storia di una ragazza appena alla soglia dell’adolescenza che viene lasciata da suo padre, davanti alla porta di una casa buia povera e fatiscente.

Lei, abituata agli agi e piccoli lussi della borghesia urbana. Amata e coccolata dai suoi genitori adottivi e dalla sua amica del cuore, si ritrova catapultata in una nuova realtà fatta di povertà e miseria.

Circondata da fratelli che la considerano soltanto una nuova bocca da sfamare e da genitori ignoranti e assenti. L’Arminuta, “la Ritornata”, come viene chiamata, deve fare i conti con la lotta per accaparrarsi un tozzo di pane. Ma non solo, con l’egoismo dei fratelli e dei genitori e per la prima volta con l’amore di Vincenzo , un altro fratello che la guarda con gli occhi del desiderio sicuramente preferibile all’indifferenza dei genitori.

Comincia cosi’ la sua nuova vita, fatta di privazioni e di stenti, ma, anche di tanti fratelli miseri come lei, e della sua nuova sorella Adriana, con cui condivide un letto, il cibo, e la vita stessa.

Il rapporto genitori-figli in questo romanzo viene  approfondito, fin dalle prime pagine. Lei, la protagonista ancora tredicenne, si presenta a casa dei suoi “nuovi” veri genitori, abbandonando una realtà ovattata fatta di finti sentimenti seppur confortanti, di certezze e affetti in cui credeva fermamente.

E’ proprio in questa nuova vita, che, lei accettando il duplice abbandono familiare, riesce a ritrovare se stessa e le sue origini.

Pur rimanendo per tutti l’Arminuta cioè “la Ritornata”. La schiettezza con cui vengono descritte le emozioni nel libro lascia a volte perplesso il lettore che poi si abitua a questo linguaggio asciutto e privo di fronzoli e ne apprezza la sincerità e il coraggio della realtà. La stessa forza della protagonista che la porterà non solo ad accettare il suo destino fino in fondo, ma, addirittura a preferirlo alle sue origini.E’ un romanzo d’autore , con cui l’autrice si aggiudica a pieno titolo il premio per cui ha concorso. Dove  affronta un tema scottante per l’intero sistema dei sentimenti : l’abbandono.

Sopravvivere e accettare un abbandono è da sempre il cruccio più grande per l’essere umano. Questo romanzo ci insegna a reagire facendo del rifiuto un punto di partenza per la ricostruzione di un io fortemente compromesso nelle sue certezze.

Carla D’Aronzo

 

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