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“La Creazione” di Franz Joseph Haydn diretta da Manfred Honeck

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Manfred Honeck durante le prove de "La Creazione" con l'Orchestra e il Coro dell'Accademia di Santa Cecilia. Photo: Musacchio&Iannello e Pasqualini
Per tre giorni consecutivi dal 9 all’11 gennaio 2020 l’Ochestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono diretti da Manfred Honeck nel capolavoro settecentesco de “La Creazione” di Haydn

Prima del concerto c’è stata la bellissima introduzione- aperitivo di Daniele Spini durante la quale ha spiegato e approfondito l’Oratorio de “La Creazione” di Haydn. L’Oratorio è una delle più importanti forme di musica sacra. Nato in Italia, a Roma nella seconda metà del cinquecento e poi sviluppato a Londra, Vienna e in tutta Europa.

Franz Joseph Haydn è uno dei compositori più importanti del periodo classico, la seconda metà del ‘700. Il più importante nella musica strumentale insieme a Beethoven e Mozart. Ha scritto “La Creazione” a Vienna, la capitale della musica del periodo classico, dove hanno vissuto e lavorato anche Mozart e Beethoven.

“Haydn è il più grande compositore di tutti i tempi anche perché ha scritto -La Creazione-, ma possiamo anche affermare il contrario, Haydn è il più grande compositore di tutti i tempi e per questo ha scritto -La Creazione” dichiara Spini durante “Spirito classico” la prima introduzione all’ascolto del 2020.

Haydn compone questa meraviglia con la consapevolezza di risuscitare alla soglia dell’800 un genere musicale che era stato reso grande nella prima metà del secolo precedente: lo stile classico. Esso è ispirato alla chiarezza, serenità, ottimismo, alla fiducia illuministica della ragione, all’ordine sociale del grande Impero. La musica di Haydn assume anche un significato storico. La prima esecuzione fu privata a Vienna nel Palazzo Schwarzenberg il 29 aprile 1798 con un’orchestra ridotta ed ebbe subito un successo clamoroso.

Ne “La Creazione” Haydn racconta i sette giorni della nascita dell’Universo.

Il compositore segue la Genesi con fedeltà: all’inizio vi è “La rappresentazione del Caos”, preludio alla bellezza del Creato, Dio crea la terra che era informe e vuota, la luce e separa le terre delle acque. In musica Haydn lo rappresenta attraverso il disordine e la dissonanza, il buio e il freddo ove Dio interviene come mente ordinatrice. In quel momento si alza l’Arcangelo Raffaele che recita le parole della Genesi e subentra il Coro “e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque”. E Dio disse: “Sia fatta Luce, e Luce fu!”. La Luce della ragione.

Nella seconda parte vi è la creazione degli esseri viventi, gli animali, qui s’inserisce l’Arcangelo Gabriele la cui voce è di donna. L’aquila che si libra in volo, il lieto canto dell’allodola la mattina e una coppia di colombe che tuba amorosamente sono le parole in musica. Nella terza parte arrivano l’uomo e la donna. Haydn termina il suo racconto lasciando Adamo e Eva felici nell’Eden. “La Creazione” si conclude con un duetto d’amore che culmina nel trionfante coro finale.

Un effetto clamoroso quello dell’esecuzione da parte dell’Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, diretto magistralmente da Manfred Honeck con forza e vigore, senza mai un’incertezza è stato molto apprezzato dal pubblico che ha partecipato alla storia della Genesi.

Haydn La Creazione

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Manfred Honeck direttore
Robin Johannsen soprano (Eva e Gabriel)
Maximilian Schmitt tenore (Uriel)
Tareq Nazmi basso (Raphael e Adam)