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Il 20 maggio è la Giornata Mondiale delle Api. Perché son così importanti per la biodiversità?

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Api@pixabay
Le api hanno un ruolo fondamentale nella conservazione della flora e di conseguenza della fauna di questo pianeta, compresi noi. Una loro diminuzione è quindi strettamente correlata alla perdita della biodiversità ed estinzione delle specie sulla Terra
Ma che cos’è la biodiversità?

Letteralmente si riferisce alla diversità biologica che c’è tra i diversi individui che vivono sul nostro pianeta. Ossia tutta la varietà di organismi di piante ed animali che interagiscono tra di loro sia in modo positivo che negativo formando l’ecosistema.

Ognuno è legato all’altro anche non direttamente da cui ne dipende quindi anche la sopravvivenza, allo sparire di una specie a catena ne scompariranno altre e poi altre ancora fino a perdere la biodiversità.

Immaginate un mondo (estremizzando il processo) ove vi sia un’unica specie animale o vegetale, non so per esempio solo zanzare e cactus, ovviamente è una visione provocatoria ma rende l’idea di quello che potrebbe accadere perdendo la biodiversità. Ogni giorno anche guardando con attenzione in città si possono osservare alberi di tutti i tipi, fiori, farfalle, uccellini, cani, gatti e tantissime altre specie, figuriamoci in ambienti molto meno antropizzati come un bosco e una foresta quante specie esistono. La biodiversità è fondamentale per il nostro ecosistema e anche egoisticamente per la nostra sopravvivenza.

Le api (Apis mellifera) appartengono all’ordine degli Imenotteri e sono  insetti fondamentali per l’impollinazione degli alberi da frutto ed altre piante, quindi fondamentali per la biodiversità, inoltre producono cera e miele.

Le api quando si posano su un fiore riempiono i “cestelli”  posizionati sulle zampe e anche i peletti del corpo si imbrattano di polline. Quando poi le api volano su un altro fiore portano a loro volta il polline fecondandolo. Senza di loro questo non avverrebbe.

I fiori impollinati sono intensamente colorati (ma non di rosso che le api vedono come nero), ed hanno nettari non in posizioni accessibili, ma situati in profondità, visto che le api hanno appendici boccali lunghe. Anche i petali sono modificati per fornire una piattaforma di atterraggio e facilitarne il processo.

 

Ape con il cestello pieno di polline@pixabay

Le api inoltre hanno un ruolo fondamentale nel controllo degli insetti dannosi che attaccano le colture.

Le api insetti sociali.

Poche specie di insetti vivono in comunità tra di essi si possono citare le formiche, le termiti, le vespe sociali e naturalmente le api. Un alveare può contenerne fino a 50.000-80.000 api.

Tutte hanno la caratteristica di essere polimorfiche, ossia ogni individuo della popolazione è diverso ed ha un compito ben definito. Alcuni sono atti alla funzione riproduttiva, altri della casta sterile (operaie e soldati) al lavoro e alla difesa del nido. Più generazioni vivono insieme, cooperano tra di loro, alcuni si prendono cura della progenie (cure parentali) e altri nutrono il gruppo. Le api usano la cera per la costruzione del favo e si nutrono di nettare e polline che viene dato da mangiare alle larve rigurgitato sotto forma di miele. Le larve destinate a diventare regine sono nutrite invece con la pappa reale.

È il cibo che ne determina lo sviluppo. Numerosi esperimenti hanno dimostrato che le uova delle celle operaie se trasferite in una cella regina e alimentate con pappa reale possono essere fatte sviluppare come regina e viceversa.

Le api hanno quindi una funzione importantissima, senza di loro non avremmo il cibo di cui abbiamo bisogno. Consideriamo che solo in Europa sono 4000 le diverse colture che crescono grazie alle api.

Anche nel nostro piccolo, per tutelarle, possiamo fare qualcosa, ossia creare delle “Aree Salva-api” in giardino o in terrazzo.  Le piante da loro più amate sono: Facelia, Calendula, Veccia, Lupinella, Trifoglio incarnato, Trifoglio alessandrino, Trifoglio respinto, Erba medica, Coriandolo, Coriandolo, Cumino, Pastinaca, Aneto, Borragine, Rosmarino, Sulla, Girasole, Malva, Tagete, Grano saraceno, Finocchio annuale, Lavanda, Meliloto officinale (fonte Greenpeace).

Bibliografia: “Lineamenti di entomologia” R.G.Davies, Zanichelli 2013.