Lo scorso 21 e 22 dicembre sono stati eseguiti due concerti molto attesi dal pubblico romano: Ezio Bosso ha diretto l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia per il Concerto di Natale. Un viaggio ottocentesco con le Sinfonie di Beethoven
Bosso fa il suo ingresso sul palco della Sala Santa Cecilia innalzando la sua bacchetta dritta in aria, simbolo di un inno alla musica da lui amata con tanta passione. La capacità comunicativa e coinvolgente di Ezio ha il potere di attrarre un pubblico più variegato, in sala anche bambini piccoli che con attenzione e silenzio hanno seguito le due sinfonie. Il successo del direttore è stato già manifestato la scorsa estate all’ Arena di Verona con i Carmina Burana registrando 14.000 presenze.
Le esecuzioni sono state perfette purtroppo la prima interrotta da un pubblico poco attento che si è fatto coinvolgere dall’entusiasmo applaudendo a metà della Sinfonia n. 5 in do minore op.67. Un visibile disappunto di Ezio Bosso che, con cenno deciso delle mani ha diretto il pubblico verso il silenzio per non turbare il proseguire dell’esecuzione.
Il secondo tempo vede protagonista la Sinfonia n.7 in la maggiore op. 82 composta da Beethoven tra l’autunno del 1811 e il giugno 1812. Essa fu suonata solo l’anno successivo nella sala dell’Università di Vienna in una stata in onore dei soldati austriaci e bavaresi feriti nella battaglia di Hanau.
Nel bis tanto desiderato è stata eseguita con entusiasmo l’Overture da “Le Nozze di Figaro” di Mozart.
Bosso è molto amato, merito anche della sua presenza in prima serata su Rai 3 con “Che storia è la musica” nel quale ha approfondito e fatto conoscere la musica classica agli spettatori. Alla fine del concerto all’Auditorium Parco della Musica ha salutato e baciato tutti i musicisti dell’Accademica di Santa Cecilia e si è avvicinato alla galleria per salutare il suo pubblico che ha applaudito con la platea per oltre dieci minuti.
“L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia inaugura la stagione con Berlioz”.
