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Torna l’estate e torna l’amore. Perché ci innamoriamo di più nella bella stagione?

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Innamoramento
L’innamoramento dipende da molti fattori: neurofisiologici, psicologici, sociali e culturali

In uno studio del 1983 Liebowitz cita l’importanza di alcuni ormoni quali la dopamina, noradrenaline e la feniletilamina (PEA). Essi sarebbero i responsabili della fase iniziale dell’innamoramento, nonché gli stessi attivati in alcune dipendenze da sostanze. In particolare la feniletilamina crea una sensazione di euforia ed è un ormone appartenente alla classe delle anfetamine.  Per tale motivo sembrerebbe che i suoi effetti non siano così duraturi e che, per passare dell’innamoramento al vero amore, servirebbe una buona dose di serotonina giornaliera!

In psicologia la fase dell’innamoramento è spiegata spesso come una sorta di regressione a pulsioni infantili. 

Secondo Freud l’amore deriva dalla pulsione sessuale e muore con l’estinzione di essa. Sopravvive e diventa duraturo solo quando la sessualità è “sublimata”, ovvero canalizzata attraverso altri sentimenti e comportamenti. Il rapporto si arricchisce di stima, fiducia e aiuto reciproco.

Anche gli aspetti sociali e culturali ci “mettono lo zampino”.

Il presupposto indiscusso è che i bisogni principali dell’uomo sono, oltre a quelli fisiologici, di attaccamento e vicinanza (Bowlby, 1969). Considerando questi due bisogni innati, ogni essere umano sarà predisposto per tutta la vita a riproporre dei modelli di attaccamento relazionale. La dinamica dell’innamoramento verrà quindi influenzata dal modo in cui siamo stati amati dai nostri punti di riferimento genitoriale (caregivers). Odori, tono della voce e alcune caratteristiche fisiche possono stimolarci all’avvicinamento verso un potenziale partner poiché richiamano ad elementi del nostro passato.

L’estate è il momento in cui sembra esserci un aumento di tutti i fattori che predispongono all’innamoramento.

L’estate è associata al rito della vacanza, del relax ma anche del divertimento. I doveri lavorativi si allentano, complice il caldo. Il sole tramonta più tardi ed uscire di casa risulta più piacevole: giornate al mare, eventi serali, passeggiate. La luce naturale mette il buon umore stimolando la produzione di serotonina. Il look è decisamente più “leggero”, i corpi più in vista e aumenta la voglia di sedurre.

A tal proposito mi viene in mente una vecchia canzone del 1968 delle Orme che rende l’idea di come l’arrivo dell’estate faccia pensare ad una rinascita:

L’immaginario del cambiamento, di nuovi inizi e di leggerezza ed energia, influiscono certamente sulle nostre modalità relazionali. Conoscere persone nuove, vivere esperienze diverse oppure rinnovare dei legami già presenti sono, spesso, gli obiettivi principali oltre al riposo e alla pausa dal lavoro.

Alcuni accorgimenti per i più romantici.

Il periodo estivo ci regala scenari affascinanti e alcune location sembrano essere state create per far nascere gli amori più travolgenti. Attenzione, però, a non cadere troppo nell’idealizzazione. I cosiddetti amori estivi hanno la peculiare caratteristica di essere abbastanza fugaci (almeno nella maggior parte dei casi). Tornati alla routine quotidiana, la magia del flirt estivo potrebbe svanire portando con sé un’ amara delusione. Il suggerimento è quello di vivere l’estemporaneità e la leggerezza delle nuove relazioni come una fase di vita che può lasciare dolci ricordi. Se la relazione è destinata a rimanere viva nel tempo lo scoprirete proprio grazie al temuto rientro dalla vacanze: quanto dureranno gli effetti della feniletilamina? Ci sarà spazio per la più duratura serotonina?

A voi la scoperta!

Simona Bianchini

Psicoterapeuta