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Il dimagrimento: sfatiamo alcuni luoghi comuni

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Quante volte si vedono persone correre fino allo sfinimento sia all’aperto che nelle palestre con tanto di cardio-frequenzimetro cercando di sudare il più possibile?

Oppure quante volte si vedono classi di discipline come la Zumba o balli di gruppo piene di persone, con tanto di bellissimi e coloratissimi spot promozionali che promettono di dimagrire con la magica formula ”divertimento e sudore”?

Spesso poi sono le persone stesse che nelle palestre frequentano le classi di fitness a rifiutare sovraccarichi o passi ad alto impatto (salti, balzi, burpees, jumping jack ecc.) per paura di danneggiare le articolazioni richiedendo all’insegnante esercizi prettamente aerobici, magari con Bpm altissimi e felici di aver sudato a file lezione.

Per non parlare infine delle varie diete ferree deleterie all’organismo o dei vari stratagemmi a cui si ricorre, più o meno all’avanguardia: fasce di domopak per il dimagrimento localizzato e le svariate creme bruciagrassi.

La domanda che ci poniamo è: ma tutto questo, fa veramente dimagrire? La risposta ovviamente è no e proprio in questo articolo sfateremo alcuni di questi luoghi comuni.

Prima di scendere nei dettagli occorre però avere ben chiara la distinzione tra i termini ‘‘dimagrimento” e ”deperimento”: una perdita di peso infatti può si comportare una perdita di grasso, ma anche di tessuto muscolare ed occorre limitare tale perdita, altrimenti si va appunto incontro all’accezione negativa del termine (anche dal punto di vista della salute dell’individuo), ovvero il deperimento.

Al tempo stesso, quando la perdita di peso comporta una riduzione sostanziale della massa grassa mantenendo intatta o meglio ancora aumentando la massa magra, si ha un positivo dimagrimento e proprio per questo motivo si possono escludere a priori tutte le diete ipocaloriche (spesso fai da te) che tolgono importanti nutrienti al corpo umano.

Sempre dal punto di vista alimentare si sente spesso parlare di diete iperproteiche che demonizzano a prescindere i carboidrati: sottolineando che per un corretto piano alimentare occorre rivolgersi ad un professionista del settore con le relative qualifiche, ricordo che all’interno del Ciclo di Krebs, ovvero quei processi metabolici che trasformano i nostri alimenti in ATP, la ”moneta” di scambio energetico del corpo umano, vi è un passaggio in cui l’acetilCoA deve essere condensato con una molecola di ossalacetato per dare acido citrico e proprio l’ossalacetato è prodotto dalla glicolisi, ovvero deriva dagli zuccheri.

Un’alimentazione povera di carboidrati andrà quindi solo a rallentare il metabolismo rischiando inoltre di causare gravi problemi come uremia e chetosi.

Parlando sempre di dimagrimento come perdita di grasso risulta palese come la perdita di sudore (sostanza formata da acqua ed elettroliti con la funzione di regolazione della temperatura corporea) sia semplicemente una perdita idrica che peraltro viene in breve tempo riacquistata (basta bere in proporzione alle perdite) e come tutto ciò che non va ad intaccare  la massa grassa in maniera diretta sia del tutto inutile.

Possiamo quindi escludere a priori le varie fasciature di domopak, gli indumenti pesanti durante la corsa e le varie creme bruciagrassi, in quanto risulta utopico pensare che un prodotto dato superficialmente sulla pelle riesca a sciogliere (ed asportare) il grasso sottocutaneo.

L’unica soluzione valida per dimagrire quindi, dando per scontato una corretta (e personalizzata) alimentazione, è il corretto allenamento e nei prossimi articoli ci focalizzeremo proprio sul corretto allenamento ai fini dimagranti, analizzando la differenza tra sessioni aerobiche (corsa o camminata entro determinati parametri cardiovascolari) e sessioni ad altà intensità (con o senza carico); infine verranno sottolineati i lati positivi e negativi di entrambe le metodiche allenanti. Per concludere forniremo consigli, strategie pratiche e un breve programma di allenamento dedicato a chi vuole tenersi in forma, ma ha poco tempo a disposizione.

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