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A Roma la Chiesa Santo Spirito in Sassia

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Abramo-La volta della Chiesa di Santo Spirito in Sassia
Roma, la nostra Capitale, nonostante tutti i problemi rimane la città più affascinante del mondo. Ricca di monumenti famosi nasconde anche chiese più meno conosciute ed ognuna di loro ha caratteristiche eccezionali da poter raccontare

Questa settimana vista la ricorrenza religiosa della II domenica di Pasqua vi parleremo del Santuario della Divina Misericordia, Chiesa di Santo Spirito in Sassia o Santo Spirito in Saxia. Fu costruita nel 728 dagli anglosassoni e più esattamente commissionata dal re Ina quando venne in Italia in accordo con papa Gregorio II. La chiesa fu dedicata alla Madonna.

All’epoca era situata all’interno della Schola Saxonum che nel loro “patrio idioma” anglosassone si diceva burg, da cui prese nome tutto il rione, appunto ancor’oggi chiamato Borgo.

La chiesa di Santo Spirito in Saxia subì un primo incendio nel 817 e poi fu saccheggiata dai saraceni nell’846. Fu Innocenzo III quasi duecento anni dopo nel 1198 a trasformarla in nosocomio ed orfanotrofio dandole il nome di S. Spirito perché la cura degli infermi era affidata ai frati di omonimi. Innocenzo III ne fece anche ampliare la struttura affidando i lavori all’architetto Marchionne d’Arezzo detto Aretino.

Ma questo fu solo l’inizio della storia della chiesa che di peripezie ne subì anche in seguito. Nella pagina del Santuario della Divina Misericordia si possono trovare tutti gli approfondimenti storici sulle origini a cui vi lascio per una lettura autonoma e per non rischiare di diventare ripetitivi ad elencare un susseguirsi di date ed avvenimenti.

Per noi lo scopo è solo quello di catturare la vostra attenzione su alcuni dei patrimoni italiani e, in questo caso romani, citandone alcune informazioni chiave e stimolando la vostra curiosità.

La domenica subito dopo la Santissima Pasqua nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia si celebra la messa della Divina Misericordia in memoria dell’apparizione di Gesù a Santa Maria Faustina Kowlaska il 22 febbraio 1931.

Santa Faustina nel suo Diario riporta il desiderio di Gesù di raffigurarlo pittoricamente, con un’immagine precisa e dettagliata, che sarebbe stata benedetta ogni anno la prima domenica dopo Pasqua.

Fu realizzata con l’aiuto di Beato Michele Sopocko, confessore di Faustina, una prima volta da Eugeniusz Kazimirowski a Vilnius e dopo nel 1943 da  Adolf Hyla.

La cappella della Divina Misericordia con la statua di Santa Faustina Kowalska e  l’Immagine di Gesù Misericordioso

Nella chiesa di Santo Spirito in Sassia vi è l’immagine di Gesù Misericordioso dipinta da P. Moskal dell’anno 1994.

All’interno della chiesa si trovano le Reliquie di San Giovanni Paolo II nel noto Ostensorio di Raffaello in argento. Si tratta di una copia di quello situato nell’asse centrale della Disputa del Sacramento in Vaticano. Anche dal punto di vista artistico-architettonico la chiesa è di un fascino unico. Dagli affreschi del XVI secolo che rappresentano i quattro evangelisti fino sulla cupola, divisa in tre parti, dove ci sono gli affreschi che rappresentano Abramo con gli angeli.

Abramo-dettagli della volta della Chiesa di Santo Spirito in Sassia

Vi è raffigurato anche Tobia che fa ritornare la vista al padre ed Eliseo guarito dalla lebbra. Ai lati dell’altare vi sono quadri che rappresentano Gesù che ridona la vista a un cieco e che guarisce un paralitico.

Da notare anche il bellissimo soffitto a cassettoni realizzato su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane che ricorda lo stesso di Palazzo Farnese.

Soffitto a cassettoni

La Chiesa di Santo Spirito in Sassia è di sicuro una delle prime opere da vedere appena sarà passata l’emergenza che stiamo vivendo. Nel frattempo è possibile approfondire le tantissime opere che vi sono racchiuse anche attraverso le biblioteche online. Tra di esse: #ioleggodigitale.

Bibliografia

Cav. Armellini Mariano Le chiese di Roma dalle loro origini al XVI secolo.Tipografia editrice romana 1887 p.644