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Calcolosi renale: cosa fare e cosa non fare quando si hanno i calcoli

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Donna con reni illuminati @freepik
Circa il 5% della popolazione soffre di calcoli renali, le persone più colpite sono i maschi in età compresa tra i 20 ed i 40 anni. Le coliche renali sono più frequenti nelle stagioni più calde e pertanto è utile sapere cosa fare e non quando si è affetti da calcolosi renale

La calcolosi renale è una condizione patologica dovuta alla presenza di concrezioni solide nel rene o nelle vie escretrici.

Prima di fare chiarezza sui calcoli renali è utile sapere cosa sono i reni ed il loro funzionamento.

Ogni essere umano è dotato, di due reni, organi di importanza fondamentale, che insieme a ureteri, vescica, uretra vanno a costituire il nostro apparato urinario.

I reni sono gli organi principali dell’apparato escretore e sono posizionati posteriormente nell’addome, in corrispondenza della colonna vertebrale lombare. Delle dimensioni di circa 11.5 centimetri ed il peso tipico varia tra i 130 ed i 150 gr, hanno una tipica forma a “fagiolo” .

La funzione principale è quella, attraverso il  filtraggio del sangue, di  produrre urina.

Essi, quindi, depurano l’organismo da tutti i prodotti di scarto risultanti dal metabolismo. Quotidianamente vengono prodotti tra 0,5 e 2 Litri di urina con una potenziale capacità di depurazione circa 160 litri di sangue al giorno.

Inoltre, grazie a complessi meccanismi essi sono in grado di mantenere l’equilibrio idrosalino ed acido-base.

CAUSE DI CALCOLOSI RENALE

La funzione del rene è quella di mantenere un delicato equilibrio tra risparmiare acqua ed eliminare sostante di rifiuto che sono poco solubili. Questo meccanismo si adatta di continuo alle diverse variazioni che il corpo subisce repentinamente: idratazione, dieta, clima, uso di farmaci.

In condizioni normali nelle urine  sono presenti sostanze che contrastano la precipitazione di Sali di calcio e che legandolo lo rendono solubile.

In situazioni in cui o le urine sono sature di Sali insolubili o mancano le sostanze che ne facilitano la solubilità (citrato)  si formano dei cristalli che aggregandosi fra loro formano il calcolo.

A seconda della loro composizione chimica possono essere di diversa natura:

  • Calcoli di calcio: sono i più comuni, circa 85%
  • Calcoli di acido urico: il 10%
  • Calcoli di cistina: il 2%
  • Calcoli di struvite: più rari e spesso associati ad infezioni batteriche.
SINTOMI

Se il calcolo è di grosse dimensioni e  rimane confinati al parenchima o al sistema collettore renale può rimanere asintomatico fino a che non provoca ostruzione e/o infezione.

Quando il calcolo passa nell’uretere e provoca ostruzione acuta solitamente causa un dolore grave, la “colica renale”.

Spesso possono essere presenti nausea e vomito.

Il dolore è descritto come molto intenso con un andamento ciclico della durata dai 20 ai 60 minuti. Può irradiarsi a tutto l’addome fino alla regione sovrapubica e genitale.  A volte si presenta anche ematuria macroscopica, ovvero la presenza di sangue nelle urine, o eliminazione di renella o calcoli nelle urine. In alcuni casi la minzione può essere dolorosa e le urine essere torbide e maleodoranti.

DIAGNOSI

La diagnosi è medica e si avvale dell’ anamnesi, l’esame fisico, analisi delle urine ed altri eventuali esami ematici, indagini strumentali.

La determinazione del tipo di calcolo, la sede e la gravità del quadro sono tra i criteri da considerare per la terapia mirata

CONSIGLI

Cosa fare se si hanno calcoli renali?

  • Adeguata idratazione: bere almeno 2 litri di acqua al giorno è utile per diluire le sostanze presenti nelle urine e di conseguenza, ridurre le possibilità che i sali minerali precipitino e formino agglomerati cristalli e calcoli.
  • Preferire acque poco mineralizzate
  • Dieta a basso contenuto di proteine animali
  • Un singolo episodio di colica renale non deve allarmare eccessivamente, però il controllo medico è sempre consigliato
  • Durante la colica renale, per evitare che il dolore diventi insopportabile, è importante trattarlo fin dai primi sintomi.
  • Immergersi in una vasca d’acqua molto calda può essere una buona soluzione in quanto il calore ha la capacità di alleviare la contrazione spastica delle vie urinarie.
Cosa è meglio evitare di fare quando si hanno calcoli renali?
  • Bere poca acqua
  • Bere alcolici
  • Bere bibite gassate
  • Bere acqua ricca di Sali minerali
  • Temporeggiare sperando che il dolore passi da solo. Nel sospetto di avere una colica renale, è importante rivolgersi immediatamente al medico per iniziare quanto prima un eventuale trattamento specifico.
  • Bagni caldi in occasione di coliche renali associate a sangue nelle urine. Il calore favorisce il sanguinamento.
  • Non eccedere con integratori di vitamina C. Un’assunzione smodata può aumentare la concentrazione di ossalati nelle urine e la formazione di calcoli renali. La vitamina C va assunta al dosaggio adeguato.

Per approfondimenti:

https ://www.msdmanuals.com/it-it/casa/patologie-delle-vie-urinarie-e-dei-reni/calcoli-delle-vie-urinarie/calcoli-delle-vie-urinarie.

https://www.siu.it/