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Ma quanta ne fai pelosone mio?

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Labrador @pixabay
Quante volte ci siamo fatti questa domanda gettando il sacchetto col “ricordino” deposto da Fido? Abbiamo mai pensato a come avviene lo smaltimento di questi rifiuti ed al loro possibile utilizzo?

Immagino di no, invece curiosando tra le notizie ho scoperto che in Germania e nel Regno Unito sono un passo avanti nell’utilizzo di questi rifiuti organici. Vediamo come.

A Malvern Hill nel Regno Unito, riporta The Guardian, Mr. Brian Harper ha avuto una “illuminazione”: utilizzare la cacca dei cani per creare energia! Grazie ad un finanziamento privato è riuscito a realizzare un lampione alimentato con essa.

Vediamo come funziona: i sacchetti vanno depositati all’interno di un contenitore particolare che tramite una manovella alimenta la luce del lampione generando anche fertilizzante da usare in agricoltura. Riscaldata e miscelata nel digestore anaerobico la pupù emette biometano che produce energia elettrica.

Solo 10 sacchetti possono produrre fino a due ore di luce e 10 sacchetti in media sono la produzione di 4/5 giorni di ricordini di Fido.

A Berlino qualche anno fa è partito un programma chiamato ” Power Poo Berlin”. Di cosa si tratta? Sono stati installati in tre parchi della città dei composter contenenti sostanze chimiche ecocompatibili che riducono la cacca in un fango che periodicamente viene trasportato in impianti di trasformazione di biocarburanti per essere poi trasformato in biogas.
Forse un giorno l’intero trasporto pubblico berlinese potrebbe essere alimentato dalla pupù dei cani!

Ma in Italia? Da assidua frequentatrice di aree cani non ho mai avuto il piacere di vederne un’invenzione simile purtroppo! Dato che le deiezioni canine sono da sempre oggetto di diatriba tra chi il cane ce l’ha e chi no, questa invenzione potrebbe incentivarne la raccolta (ricordiamoci di farlo sempre per non incorrere in sanzioni) sapendo di poter aiutare il mantenimento del decoro pubblico ed allo stesso tempo creare energia utile ad illuminare le nostre strade lasciate a volte in un buio imbarazzante!

Ed allora sì che potremmo esclamare: evviva la cacca!