Home Arte “Botero- Una ricerca senza fine” il film di Don Millar

“Botero- Una ricerca senza fine” il film di Don Millar

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Botero
Fernando Botero è l’artista vivente con maggior numero di mostre monografiche, ci viene raccontato nel docu-film di Don Millar attraverso un dialogo coi suoi tre figli, Lina, Fernando e Juan-Carlos in un viaggio nella sua vita ricco di aneddoti

Tra i primi vi è quello della vendita di un suo acquerello esposto insieme ad altri cinque nella vetrina di un negozio. Botero era appena un bambino e, per aiutare la madre rimasta vedova, provò a dare spazio alla sua passione. L’attesa, aspettare di vendere le sue prime opere e l’emozione le ricorda nel documentario: “passavo tutti i giorni e contavo i miei dipinti, 1, 2, 3, 4, 5 e 6 fino al giorno in cui li contai 1, 2, 3, 4 e 5, ne mancava uno! Era stato venduto!”.

I primi due pesos guadagnati li perse subito dopo correndo per strada, ma quello fu l’inizio della sua carriera.

Botero fu incoraggiato nella sua attività solo dalla nonna, l’unica che credeva in lui, sognatrice di un lavoro non considerato tale, lo spronava a fare l’artista. Fu così che ben presto Fernando incominciò ad essere l’illustratore de “El Colombiano”. Ma è solo in Messico che si avrà l’esplosione dei colori fino agli anni ’60 quando partì alla conquista di New York con solo 200 dollari in tasca. Nella grande mela le critiche furono feroci ma lui non si arrese mai! Era il periodo della Pop Art e Botero era un artista figurativo colombiano. Il successo arrivò poco dopo grazie alla scoperta della curatrice Dorothy Miller che lo portò ad esporre al MoMA.

La vita di Botero è raccontata nei dettagli da Don Millar che rimase incantato dopo l’incontro con l’artista. Il documentario è stato realizzato con Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema.

Assolutamente da non perdere perché oltre ad arte è anche storia.

Botero è riuscito con il suo humor e la satira, le sue caratteristiche dominanti, a trasmettere e imprimere avvenimenti del secolo scorso in colui che osserva i suoi dipinti o le sue sculture.  Accompagnandoli sempre dai tipici colori vivaci o pastello perché come lui dichiara “l’arte deve dare piacere”.