Home Cultura/Spettacolo Scaramella porta in scena una bisbetica domata anni’30 al Globe Theatre

Scaramella porta in scena una bisbetica domata anni’30 al Globe Theatre

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Fin da bambina mi è sempre piaciuto il film La bisbetica domata del 1967 diretto da Franco Zeffirelli con Elizabeth Taylor e Richard Burton; lei impenitente e arrogante e lui che la “doma” dopo averla sposata. Si trattava in realtà di un gioco d’amore tra i due personaggi, divertente e originale.

Loredana Scaramella consolidata da anni al Globe Theatre come regista, grazie ai suoi lavori creativi e fuori dal comune, ha creato quest’anno un adattamento anni trenta dell’opera di Shakespeare che è stato molto apprezzato dal pubblico.

La bisbetica domata è un testo poco rappresentato forse per lo stridente contrasto con l’essere donna oggi. Petruccio (Mauro Santopietro) doma Caterina (Carlotta Proietti) rendendola docile, ubbidiente e sua serva. Ogni femminista e non, sarebbe ben lontana dall’accettare, nella nostra realtà, un simile addomesticamento. Scaramella ambientando la pièce alla fine degli anni trenta, nell’epoca in cui la donna aveva degli strumenti per opporsi ed emanciparsi, riesce a dare un altro significato all’apparente sottomissione. Accentuato da inserimenti di tip-tap e soubrette oltre agli spunti di varietà e kabaret tedesco colora la pièce di novità. Mentre l’instancabile quartetto della band dal vivo ha allieta il pubblico durante tutta la rappresentazione e anche durante l’intervallo non lasciando mai solo lo spettatore. 

Eccellenti le doti canore, inaspettate, dei diversi interpreti, che stupiscono tra le interpretazioni dei due protagonisti Petruccio e Caterina.

Ogni personaggio sulla scena è in realtà un primo attore, per ognuno  di loro Scaramella è riuscita a creare uno spazio sul palco unico e diverso.

I colori e la leggerezza degli abiti (di Susanna Proietti) rendono il tutto, con meravigliosi testi di Shakespeare, fluttuante tra epoche diverse, dal XXVI secolo ai primi del novecento.

Petruccio nel celebre monologo, del primo incontro con Caterina,  trova la chiave per entrare in contatto con la rabbia di lei, suscitandole curiosità e interesse:

Mettiamo che sbraiti, io le dirò imperterrito

che canta con la soavità d’un usignolo.

Se fa il cipiglio, dirò che ha il viso luminoso

come le rose mattutine fresche di rugiada.

Se sta zitta e non spiccica parola,

allora loderò la sua loquacità

e dirò che la sua eloquenza mi commuove.

Se mi manda a quel paese, la ringrazierò

come se m’invitasse a star da lei per un mese.

Se rifiuta di sposarsi, non vedrò l’ora

di pubblicare i bandi e celebrar le nozze.

Nell’ultimo atto Petruccio riuscirà a domare totalmente Cate, tra bolle di sapone e cabarettisti in guêpière che ricordano il famoso film The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman. Per oltre tre ore gli attori, instancabili, si sono donati tutti con coinvolgente passione che ha riempito gli animi del pubblico in una splendida serata romana.

“La Bisbetica domata” sarà in scena nel teatro elisabettiano di Villa Borghese fino al 16 settembre.