Home Cultura/Spettacolo L’Arena di Verona conferma la sua maestosità, ma lascia dei dubbi, con...

L’Arena di Verona conferma la sua maestosità, ma lascia dei dubbi, con il “Nabucco” di Giuseppe Verdi

0
Nabucco©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

Il 96° Arena di Verona Opera Festival 2018 continua fino al 1 settembre con le opere più suggestive e coinvolgenti del panorama internazionale. Quest’anno Verdi ha conquistato l’Arena con l’Aida, il Nabucco e la serata Verdi Opera Night

Siamo stati alla rappresentazione di Nabucco in una splendida serata estiva. L’impatto con l’anfiteatro romano è già di per sé uno spettacolo inatteso, le scenografie posizionate all’esterno mostrano sia nelle dimensioni che nella cura dei particolari l’enorme lavoro che c’è dietro all’allestimento di una rappresentazione. I controlli all’ingresso hanno fatto sentire più sicuri anche noi, veloci e precisi gli addetti alla sicurezza non hanno trascurato nessun dettaglio. L’ingresso nell’Arena lascia senza fiato. Il numero di persone e di turisti è innumerabile, è come essere catapultati all’improvviso indietro nel tempo nella civiltà romana del I secolo d.C.

Allo spegnersi delle luci, dopo il terzo battito del gong, i lumini accesi, nel buio,  creano un’atmosfera ancora più calda. Lo spettacolo ha inizio.

La regia di Nabucco è di Arnaud Bernard, il suo allestimento del 2017 è ispirato al Risorgimento italiano e al film Senso di Luchino Visconti.

Bernard ambienta l’opera in una Milano del 1848, nell’atmosfera inquieta e ricca di promesse e cambiamenti delle Cinque Giornate, tra spari di fucile, carrozze, barricate e colpi di cannone che vengono riprodotti animatamente in scena.

Le scene di Alessandro Camera e il light design di Paolo Mazzon contribuiscono ad accentuare gli effetti della trama.

La rivisitazione crea nello spettatore una continua fatica nel ritrovarsi tra il parallelo ottocentesco e l’opera originale ambientata a Gerusalemme, soprattutto per un pubblico non esperto.

Il libretto è d’obbligo anche se la poca luce ne rende difficile la lettura e si rischia di perdere alcuni movimenti scenici per restare aggrappati alla storia.

Nabucco è interpretato dal bravissimo baritono Luca Salsi che ritroveremo in Rigoletto nell’Opera Verdi Night.

Nabucco- Luca Salsi@Ennevi

Il basso Riccardo Zanellato è Zaccaria, mentre Abigaille è il soprano Susanna Branchini, recentemente applaudita come protagonista di Aida, e come Fenena Carmen Topciu, al suo debutto nel ruolo per il Festival areniano.

Dopo il felice esordio assoluto di fine luglio, si conferma il giovane tenore Vincenzo Costanzo come Ismaele. Completano il cast il Gran Sacerdote di Belo di Romano Dal Zovo, il fedele Abdallo di Carlo Bosi e la giovane Anna di Elisabetta Zizzo.

Il maestro valenciano Jordi Bernàcer dirige l’Orchestra e il Coro preparato da Vito Lombardi risultano eccellenti e intensi.

Per chi desiderasse non perdere l’ultima replica di Nabucco all’Arena di Verona che l’anno scorso ha occupato il secondo posto al botteghino con 95mila presenze sarà il 18 agosto alle ore 20.45.

In scena all’Arena di Verona ci saranno ancora fino al 1 settembre la Carmen di Georges Bizet, con il nuovo allestimento dello scenografo e costumista argentino Hugo de Ana (22, 25, 28, 31 agosto ore 20.45), l’Aida di Giuseppe Verdi (19, 23, 29 agosto ore 20.45 e 1 settembre ore 20.45), Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini (17, 24, 30 agosto ore 20.45) e il Nabucco (18 agosto ore 20.45) che concluderà l’omaggio a Giuseppe Verdi il 26 agosto ore 21.30 con la VERDI OPERA NIGHT.

Sara Cacciarini

Programma Arena di Verona