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Allergie stagionali : quando la primavera lascia senza fiato

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Photo: Pixabay
L’avvento della primavera, non viene accolto con molto entusiasmo da parte di coloro che soffrono di manifestazioni allergiche dovute ai pollini.

Spesso si fa riferimento impropriamente alle allergie primaverili, ma la primavera non è l’unica stagione in cui si manifestano reazioni allergiche. Evitare che accada è impossibile, esistono però accorgimenti per prevenire e limitarne la sintomatologia

L’allergia è una condizione patologica data da una risposta immunitaria anomala in seguito al contatto del nostro organismo con una sostanza esterna, solitamente innocua, definita allergene. I diversi modi con cui un’allergia si manifesta dipendono dal fatto che l’allergene sia ingerito, respirato o ci sia contatto diretto.

Le  allergie stagionali o pollinosi sono affezioni di natura allergica causate dai pollini di varie piante che colpiscono, spesso con ricorrenza stagionale, gli individui allergici.

Quando il polline (allergene) entra in contatto con le mucose (nasali, oculari o bronchiali) penetra nell’organismo e innesca – nel soggetto allergico – una risposta immunitaria: le cellule del suo plasma, stimolate da alcuni tipi di linfociti T riconoscono la sostanza sconosciuta come pericolosa e rilasciano immunoglobuline (IgE) specifiche. Da questo momento in poi, quando il polline verrà nuovamente a contatto con la mucosa già sensibilizzata, i mastociti verranno attivati rilasciando una sostanza chimica chiamata istamina, che insieme ad altri mediatori (prostaglandine, leucotrieni, eparine, fattori chemiotattici, idrolasi e proteasi) è coinvolta nei processi infiammatori e nelle reazioni allergiche.

In Italia circa il  25-30% della popolazione presenta durante l’anno manifestazioni cliniche di pollinosi.

I sintomi variano a seconda della sede colpita, i più frequenti sono quelli:

  • Nasali: starnuti, prurito nasale, secrezione ed ostruzione, riduzione dell’olfatto;
  • Oculari: arrossamento, prurito, fotofobia, lacrimazione;
  • Bronchiali: difficoltà respiratoria, tosse secca e stizzosa, respiro sibilante, crisi d’asma;
  • Cutanei: prurito, dermatite, orticaria.
Altri sintomi quali cefalea, astenia, malessere generale possono spesso associarsi.

In presenza di uno o più di questi sintomi, è opportuno consultare il medico di base, che provvederà ad effettuare i test più appropriati, per giungere ad una corretta diagnosi avvalendosi, dove necessario, della consulenza dello specialista allergologo.

In quale periodo dell’anno si hanno i sintomi?

Le diverse forme di pollinosi si distinguono in base al periodo dell’anno in cui compaiono i sintomi in :
1. Precoci o pre-primaverili: causate da sensibilizzazione a piante arboree come Cupressaceae, Betulaceae, Corylaceae,
2. Primaverili o primaverili-estive: causate da sensibilizzazioni a Graminaceae, Parietaria spp., Oleaceae,
3. Estivo-autunnali, più rare: causate da sensibilizzazioni a Compositae, Ambrosia spp..

Il calendario pollinico è uno strumento utile che consente di  avere un’idea generale sulla concentrazione di determinati pollini in un preciso periodo dell’anno e nelle diverse regioni e città italiane, poiché i tempi e l’intensità della diffusione del polline sono fattori variabili.
Consigli

Non esistono modi efficaci per prevenire le manifestazioni allergiche poiché l’ideale sarebbe evitare il contatto con l’allergene che le causa. I pollini sono antigeni dispersi nell’aria e le misure preventive ambientali sono di difficile attuazione.

Prima dell’inizio della stagione pollinica, il paziente dovrebbe rivolgersi all’allergologo, per impostare il programma preventivo e terapeutico più appropriato.

Oltre alle terapie farmacologiche specifiche, è possibile ricorrere ad una serie di accorgimenti che consentono, in modo semplice ed efficace, di mantenere sotto controllo l’allergia ai pollini:

  • Consultare i calendari della fioritura, per conoscere il periodo di pollinazione della pianta a cui si è allergici.
  • Evitare di  passeggiare e fare attività sportive  in campi, prati o giardini in cui l’erba è stata tagliata da poco, nelle giornate secche, ventose e soleggiate, nelle ore più calde della giornata (dalle ore 10 alle ore 16), condizioni in cui la concentrazione di pollini nell’aria è maggiore.
  • In casa, in ufficio, in auto usare condizionatori d’aria condizionata un filtro anti-polline (da pulire spesso e sostituire regolarmente), tenere le finestre chiuse durante le ore calde della giornata.
  • Usare appropriate mascherine anti-polvere ed occhiali da sole durante i lavori all’aperto.
  • Al rientro a casa fare una doccia, lavarsi i capelli e cambiare i vestiti per eliminare i pollini che si sono accumulati durante il giorno, evitando così l’esposizione notturna all’allergene. Anche il pelo degli animali domestici può “veicolare” i pollini, sarebbe opportuno evitarne il contatto stretto.
  • Evitare di stendere il bucato all’aperto.
  • Diversi alimenti vegetali contengono antigeni comuni ai pollini. Reazioni inaspettate (prurito ed edema alle labbra e al cavo orale), possono insorgere nel momento in cui questi cibi sono ingeriti, durante la stagione della pollinazione (sindrome orale allergica). Per evitare l’insorgenza della cross-reattività è importante evitare di inserire nella propria dieta alcuni alimenti che risultato essere simili agli allergeni dei pollini.