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A volte la semplicità di un gesto può cambiarti la giornata. Quarantesimo capitolo

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Giorgia a Pura Tanah Lot
La settimana scorsa ero rimasta a Nusa Dua e vi domanderete sicuramente come il nostro viaggio è continuato

Qui a Nusa Dua non abbiamo ritrovato moltissime cose da fare, questo proprio perché la città è internazionalmente conosciuta come il quartiere “di lusso” di Bali e molti dei resort di fascia alta si trovano qui.

Vista la possibilità di muoverci con il motorino, avevamo deciso di andare a visitare un famoso tempio, a circa cinquanta minuti da dove eravamo.

Consiglio, forse di decidere questa meta quando siete a Ubud, in quanto è un pochino più comodo arrivarci.

Pura Tanah Lot

Pura Tanah Lot, sulla costa ovest di Bali, è probabilmente il tempio più famoso dell’isola ed è dedicato alla divinità del mare. Tanah Lot significa terra (Tanah) e mare (Lot), un nome più che appropriato se si considera la sua posizione spettacolare sulla cima di un’imponente scoglio affacciato sul mare.

I miti e le saghe legate a questo luogo sacro sono affascinanti quasi quanto il tempio stesso.

Si racconta che esisteva un ponte che collegava il tempio alla terraferma che venne distrutto dal mare impetuoso. Un’altra curiosità interessante è che sotto Tanah Lot esiste una grotta con una sorgente magica.

È curioso infatti come l’acqua della fonte sia dolce nonostante il tempio sia circondato dall’acqua salata dell’oceano.

Al tramonto, folle di turisti si accalcano sulla scogliera per ammirare il panorama, quando il cielo si tinge di rosso ed avvolge il tempio in una atmosfera magica.

Ma l’orario migliore, se volete avere qualche possibilità di fare una fotografia senza orde di persone nel vostro scatto, è di visitare il tempio prima delle dieci di mattina: la luce è ancora buona, le bancarelle dei souvenir sono ancora chiuse e soprattutto i pullman carichi di turisti ancora non sono arrivati.

Il biglietto d’ingresso costa 60.000 rupie.

Ricordate di portare con voi un pareo o un sarong per coprirvi le gambe in segno di rispetto.

La giornata si è rivelata sicuramente molto carina ed andarci in compagnia penso sia sempre tutto ancora più bello. I giorni sono trascorsi molto molto velocemente, come sempre del resto quando ci sta bene e il tempo di salutare i simpaticissimi francesi era arrivato.

Onestamente? Alla fine mi era persino dispiaciuto lasciare quel piccolo paradiso, ma sentivo molto di più la gioia di lasciare quelle persone maleducate e poco sensibili.

Tralasciando questo, ci tenevo molto a raccontarvi di un fatto successo proprio in quel posto.

Pura Tanah Lot

Come vi avevo detto inizialmente ci trovavamo davvero in mezzo al nulla.

Attorno a quel lussuoso e magico posto non c’era altro che prato secco, spazzatura e due case di numero.

Beh, proprio fuori dal nostro cancello c’erano a pascolare due mucche e una signora del posto, probabilmente loro padrona che le guardava a vista d’occhio.

Vi racconto di lei perché a noi era avanzata della frutta in camera ed io non sapevo davvero cosa farne.

Rifiutavo il pensiero di buttarla, vista la povertà di quei posti e della gente e mi era venuto in mente di donarla proprio a quella signora seduta li fuori mentre fissava le sue mucche.

Ero un po’ scettica, perché innanzitutto non sapevo se comprendeva la mia lingua e come seconda cosa non volevo nemmeno si potesse sentire offesa davanti al mio gesto.

Alla fine però, mi sono convinta fosse la scelta giusta e così mi avvicinai a lei cercando di farle capire la mia intenzione.

Lei non mi ha detto quasi nulla, ma le parole che ricorderò sempre sono stati i ripetuti ringraziamenti : Grazie, grazie, grazie mille.

Mi aveva ripetuto la stessa parola (ovviamente nella sua lingua) più e più volte, come se le stessi donando chissà che cosa e il momento che mi aveva riempito il cuore di gioia è stato subito dopo vedendola sedersi su una panchina di legno con un coltellino in mano a mangiare quello che le avevamo lasciato.

Mi sono emozionata.

Se ci pensate si trattava semplicemente di un po’ di frutta, eppure per lei il mio gesto era stato qualcosa di grande.

Una storia starna a Nusa Dua. Trentanovesimo capitolo